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Dal Think Tank del Milia di Cannes

15 Febbraio 2001

Dal Think Tank del Milia di Cannes

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Correndo verso i contenuti dell'Internet che verrà. Nostro reportage sulle principali novità del più importante salone europeo della multimedialità

L’edizione 2001 del Milia di Cannes, la maggiore fiera europea di contenuti per la multimedialità elettronica, che quest’anno si è auto insignita del titolo di “The world’s interactive content marketplace”, è stata al solito accompagnata, nei primi due giorni della kermesse, dalle tradizionali conferenze del “Think Tank Summit”, un incontro con e tra i maggiori temi e personaggi del mondo della Rete e del Multimedia.

La due giorni fitta di conferenze si è svolta negli splendide sale del Palais des Festivals della città della Costa Azzurra e l’accostamento non era casuale perché il mondo della Rete pare sempre più avvicinarsi ad atteggiamenti e modelli di business tipici dello show business. Come se non bastasse, tutti gli eventi sono stati organizzati in partnership con Forrester Research, una delle società di consulenza e ricerca più ascoltate e autorevoli del mondo. Fra gli speaker presenti si potevano contare molti fra i maggiori boss del dorato mondo dei media digitali per l’intrattenimento: da Andreas Schmidt, presidente della tedesca Bertelsmann, al centro dell’attenzione per l’acquisizione di Napster; a Jean Marie Messier, tycoon della franco-americana Vivendi-Universal; passando per John Riccitello Presidente di Electronic Arts, la maggiore produttrice mondiale di videogame.

Quali sono e quali saranno i trend del mondo della Rete

Siamo probabilmente di fronte a un possibile “ritorno al futuro” e a grosse novità legate all’Internet sempre più ubiqua. Il passato che avanza si chiama secondo gli analisti, sempre più, televisione; nella sua versione digitale, personalizzata, on demand, su larga banda, nel PC, nel set top box, nel cellulare, ma sempre qualcosa di molto simile alla televisione che conosciamo.

Un secondo tormentone dei convegni del Milia è stata la Rete veloce, la Rete a banda larga, la Rete senza fili, la Rete dal satellite. Se da un lato le tecnologie sembrano abbastanza consolidate e in grado di offrire gigabyte di informazioni come fossero noccioline, dall’altro lato occorre mettersi in pieno brainstorming e in totale fase sperimentale per riuscire a focalizzare dei modelli di comunicazione efficaci e dei modelli di business remunerativi. Come qualcuno ha ricordato nei suoi interventi, su Internet “the content is king, but the king is naked”, ovvero: l’informazione guida la danza dei visitatori in Rete, ma occorre capire dove stanno i ricavi che tenderanno a spostarsi da modelli di business advertising oriented verso tipologie di pagamento on demand o legati alla costruzione di servizi intorno al contenuto stesso.

Il discorso si fa ancora più complesso e articolato, se si considera la sempre maggiore transizione del delivery delle informazioni su piattaforme hardware diverse, e se si considerano gli sforzi tecnologici e finanziari dei maggiori operatori di telecomunicazioni verso le reti wireless ad alta velocità. La battaglia è già ampiamente cominciata anche se UMTS e GPRS arriveranno in grande stile fra un po’ di tempo.

Un altro aspetto di vitale importanza, legato ai contenuti, che è stato ampiamente analizzato a Cannes, è quello legato alla possibile perdita del controllo della situazione relativa al copyright. L’effetto Napster e Gnutella si è abbattuto come un tornado sulle major della musica. Ora la situazione si sta rinormalizzando, ma tutti i creatori di contenuto, dai libri al cinema, temono una possibile “napsterizzazione” del loro territorio di competenza. Le leggi esistono, ma è difficile farle rispettare, mentre consumi e atteggiamenti dei clienti cambiano e si modellano sulle trasformazioni della Rete stessa.

Il Milia ha anche quest’anno dedicato molto spazio ai giochi, settore con fatturati spaventosamente in salute. Anche i giochi stanno cambiando vorticosamente. D’altra parte la presenza della Rete porta ad interessanti possibilità d’interazione uno a uno o uno a molti. Si stanno anche sempre diffondendo giochi Web baseb o game interattivi utilizzabili dai telefonini o dai Pda. Al centro dell’attenzione, ovviamente, PS2 e Xbox.

Non è stato un caso che la chiusura del Think Tank Summit sia stata assegnata a Jean Marie Messier, patron di Vivendi Universal che da sola può rappresentare concretamente lo stereotipo dell’azienda del digital entertainment del futuro. Il gruppo Vivendi ha nel suo carnet studios cinematografici, TV via cavo e satellitari, videogame offline e online, label musicali, siti internet, educational, wireless. Un vero gigante dei nuovi media con 250 mila dipendenti e un fatturato per l’anno 2000 di 25 miliardi di Euro. Messier ha pronosticato la fine del mondo PC centrico. Secondo lui il futuro sarà decisamente mulitpiattaforma e soprattutto multicontenuto, con una continua sfida per aumentare anche la facilità d’uso da parte del consumatore. Il suo discorso ha voluto anche avere un valore politico. “Noi non saremo gli avvocati della dominazione americana – ha detto- e neppure i fautori dell’eccezione culturale francese: militeremo per la diversità e per la rinascita delle culture locali”. Speriamo bene.

Il sito del Milia

L'autore

  • Vittorio Pasteris
    Vittorio Pasteris è un giornalista italiano. Esperto di media, comunicazione, tecnologia e scienza, è stato organizzatore dei primi Barcamp italiani e collabora con il Festival del giornalismo di Perugia.

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