Società di tutto il mondo pagavano migliaia di dollari, in anticipo, per l’emissione di garanzie bancarie – poi rivelatesi false – di istituti europei molto noti e di rinomati soggetti finanziari internazionali, pubblicate attraverso un certo numero di siti Web: 29 quelli finora accertati.
La frode, scoperta dal Commercial crime bureau, la sezione specializzata della Camera di commercio internazionale, avrebbe dovuto far guadagnare ai suoi ideatori all’incirca ottocento miliardi.
Le garanzie fraudolente, infatti, non consentivano soltanto di acquisire ingenti pagamenti anticipati, ma anche di finanziare programmi d’investimento ad alto rendimento (Hyip), attraverso l’acquisto di strumenti finanziari a basso rischio.
I cybercriminali, che sempre più spesso utilizzano strumenti quali l’Internet banking e il trading on line, si servivano di nomi di dominio famosi, quali “euroclear30.50megs.com” e “bloomberg.50megs.com”, per convincere le imprese a investire in operazioni finanziarie apparentemente molto garantite e molto redditizie.
Tuttavia, proprio la rete creata dalla Camera di commercio internazionale ha consentito alle società truffate di comunicare la propria esperienza e di collaborare alla scoperta della frode.
I siti attraverso i quali agiva l’organizzazione criminale sono stati immediatamente chiusi, non appena scoperti.