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Criptovalute: tecnologia sfidante per chi fa trading

19 Luglio 2022

Criptovalute: tecnologia sfidante per chi fa trading

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Grande volatilità, tanti dati, la necessità di saper subito come stia andando il nostro wallet: le criptovalute richiedono una gestione attenta e puntuale.

Tecnologia da nerd che cambia il mondo della finanza

È il livello di sofisticazione dell’algoritmo di crittografia delle criptovalute che lo rende così potente. La matematica è la componente che lo renderà famoso!
Non ti scaldare… senza l’idea del protocollo di transazione nessuno lo potrebbe utilizzare. Se prenderà piede in futuro sarà per la parte tecnologica…
Scommettiamo un caffè?!

Questo è solo uno dei tanti scambi di opinione tra noi: due nerd che hanno sempre parteggiato ciascuno per il proprio settore, la matematica da una parte, l’informatica dall’altra. Quel giorno, una fredda giornata d’inverno del 2009, stavamo discutendo davanti ad una fumante tazza di caffè in merito all’allora nascente Bitcoin.

Oggi non solo Bitcoin ma l’intero universo delle criptovalute sta attirando sempre più l’interesse mediatico ma, soprattutto, quello degli investitori conquistando un ruolo predominante nei mercati finanziari.

Proprio per il successo che hanno acquistato nel tempo, si parla di criptovalute oramai ovunque e con chiunque. Questo porta spesso ad utilizzare alcuni termini, come Bitcoin, criptovalute e blockchain, come sinonimi quando in realtà sono concetti molto diversi tra loro.

C’è molto più che Bitcoin

È molto diffuso infatti identificare le criptovalute con Bitcoin. Il Bitcoin invece non è che un solo tipo di criptovaluta. La più famosa, perché la prima che è stata realizzata, in gergo minata. Ad oggi si contano più di 13 mila diverse criptovalute scambiate sui vari exchange. Questa è già una ragione per guardare a uno strumento come Excel per gestirle; molto probabilmente il nostro wallet conterrà numerose criptovalute, ognuna con il proprio andamento.

Allo stesso tempo, non è corretto identificare Bitcoin con la blockchain che è, in realtà, la tecnologia che sta in background. Come il nostro scheletro ci consente di camminare e spostarci, la blockchain è la struttura dati che consente la circolazione dei Bitcoin e delle altre criptovalute. Una sorta di registro pubblico dove le scritture contabili sono inviolabili e potenzialmente eterne.

Ora, chiariti questi dubbi, possiamo cominciare a parlare di criptovalute e di come gestirle.

Le criptovalute sono un miracolo della matematica.
— Steve Wozniak

Le criptovalute sono la somma di diverse tecnologie innovative, la cui unione ha permesso la realizzazione di un prodotto informatico così sorprendente e rivoluzionario. Le due principali tecnologie su cui si basa qualsiasi criptovaluta, non parliamo solo di Bitcoin, sono:

  1. la crittografia, che consente il trasferimento della valuta tra conti pubblici in tutta sicurezza.
  2. La blockchain che è il database distribuito in cui sono memorizzate le transazioni così da impedire di spendere due volte la stessa moneta.

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Entrambe le due tecnologie non sono invenzioni del momento, ideate appositamente per la realizzazione della prima criptovaluta, ma derivano a loro volta da altre applicazioni e le possiamo trovare applicate in altri ambiti, come la sicurezza informatica, la firma digitale eccetera. Nel nostro caso, sono state prese a prestito ed utilizzate a loro volta allo scopo di creare un sistema di transazione di valore decentralizzato, sicuro ed anonimo come quello adottato dalle criptovalute.

Vogliamo sottolineare che dietro le criptovalute c’è una perfetta struttura ed organizzazione informatica, tecnologia e matematica… il miracolo definito da Wozniak.

Criptovalute dall’attualità tecnologica a quella finanziaria

È per questo motivo che all’epoca del suo avvento, Bitcoin faceva parlare molto soprattutto chi si interessava di tecnologia. Poi, nel tempo, è subentrato l’aspetto finanziario della criptovaluta che è tutto un altro discorso e che merita di essere analizzato diversamente.

Allora cosa è una criptovaluta? Cominciamo con il dire cosa non è, il che ci aiuta a capire quanto sia importante gestirla bene con i giusti strumenti informatici.

Anche se è parte del suo nome, la criptovaluta NON è una valuta, non nel senso fisico in cui siamo abituati. Non esiste una criptovaluta in formato metallico o cartaceo. Nel vocabolario economico si dice che le criptovalute NON sono valute fiat, ovvero monete cartacee inconvertibili emesse da uno stato ed accettate come strumento di pagamento perché dichiarate a corso legale.

NON sono asset finanziari tradizionali e, come tale, NON possono essere un bene. Quando parliamo di asset tradizionali infatti, parliamo di investimento in un bene. Se pensiamo alle azioni ad esempio, quando investiamo in stock abbiamo acquistato una quota di una azienda, diventandone così dei soci a tutti gli effetti.

Per lo stesso motivo NON sono un Fondo di investimento o altro tipo di asset come ETF, ETC, commodities eccetera. NON sono un bene tangibile né un asset finanziario derivato. Non sono un derivato di una materia prima o di un altro strumento finanziario tradizionale.

Se vogliamo trovargli una definizione, possiamo dire che le criptovalute sono un asset finanziario digitale, un asset finanziario derivato dalla potenza di calcolo.

Ragioni per tenere sotto stretto controllo le criptovalute

L’attività di creazione è definita mining, estrazione, ed è basata sulla capacità computazionale della macchina per risolvere complessi algoritmi. Quindi la logica è questa: più è difficile estrarlo e più la criptovaluta acquisterà valore. Ragionando in questa ottica saremmo portati a pensare che il suo costo sarà sempre crescente nel tempo. Ma tra dieci, venti, trenta anni siamo sicuri che sarà ancora così? Con il quantum computing e l’avvento del computer quantistico le cose sono destinate a cambiare radicalmente in tanti settori, criptovalute incluse! Con l’aumentare della potenza di calcolo la difficoltà di escavare le criptovalute diminuirà sempre di più e, conseguentemente, le criptovalute perderanno sempre più valore.

In questa precisa fase della nostra storia e della storia delle criptovalute, il valore che ne attribuiamo è identificabile semplicemente con quello meramente speculativo: il suo valore è dato dal valore che è intenzionato a dargli chi lo prende in considerazione. Ecco come si mostra oggi la situazione. Finché esiste qualcuno che è disposto a comprarlo e venderlo o a scambiarlo in cambio di un bene o un servizio la criptovaluta ha valore.

Se però arriva il giorno in cui, per qualsiasi motivo, questo gioco si ferma, la criptovaluta crolla. Se un’entità all’improvviso si rifiuta di dare in cambio la sua merce o i suoi servizi perché non riconoscono nessun valore alla criptovaluta, questa crolla. Se uno stato la vietasse e, quindi, non potesse essere usato per effettuare scambi commerciali o, peggio ancora, fosse considerato illegale, immediatamente perderebbe valore. Non si tratta di falso allarmismo o pura fantascienza ma della supposizione di probabili scenari a cui la criptovaluta, per la sua stessa natura, potrebbe andare incontro.

Per non parlare poi delle truffe a cui è soggetta oggi qualsiasi tipo di criptovaluta esistente. Ce ne sono di vario tipo. Può essere ad esempio oggetto di schema ponzi. Può accadere anche, ed è già accaduto, che l’exchange a cui ci si appoggia e che ha sempre funzionato, di colpo chiuda e sparisca col bottino. Nella migliore delle ipotesi invece che il tuo wallet (il portafoglio virtuale) venga bucato e perdi tutto. Altra ragione per avere una situazione sempre sotto controllo in modo semplice, veloce, accessibile da qualsiasi piattaforma.

Per la loro natura estremamente volatile, le criptovalute sono l’oggetto dei desideri di coloro che vogliono solo fare speculazione. Questa attività, già rischiosa per qualsiasi tipo di asset tradizionale, lo è ancora di più nel caso delle criptovalute per le quali può accadere che perdano valore proprio come strumento. E questo può succedere in qualsiasi momento, senza nessun preavviso e nessuna avvisaglia.

Che possano sparire o crollare o essere distrutto o attaccato il wallet vituale, in qualsiasi caso, lo speculatore in criptovalute perde tutto. A fronte dei guadagni dovuti alla sua altissima volatilità bisogna tenere ben in considerazione, sempre per lo stesso motivo, che ci sono tantissimi rischi.

Il lato finanziario richiede ancora più attenzione di quello tecnologico

Sicuramente le criptovalute sono una tecnologia interessante, che non è certo destinata a sparire. Ci aspettiamo che in futuro prenderà sempre più piede. Magari si evolverà cambiando forma e molto probabilmente potrà essere adottata a livello nazionale o mondiale. Presumibilmente verranno introdotte altre tecnologie, come sta facendo la criptovaluta Ether, per ovviare a problematiche e limitazioni delle precedenti criptovalute, ma il concetto generale rimarrà valido. È un argomento affascinante soprattutto per chi ha una forte passione per la tecnologia e per i mercati finanziari e lo è ancora di più per i risvolti e le evoluzioni che prenderà questa tecnologia in futuro.

Come strumento di speculazione puro, il “fenomeno” è ad oggi molto dibattuto e desta parecchio interesse da parte di tutti, investitori e non. In molti lo definiscono anche in modi “abbastanza particolari” e in alcuni casi specifici queste definizioni non sono molto distanti dalla realtà. Comunque, per tutti questi motivi elencati e per quelli che abbiamo dimenticato, le criptovalute sono e rimarranno un argomento molto delicato che va preso con le dovute cautele.

Per questo il nostro consiglio è riflettere bene e studiare prima di prendere qualsiasi decisione. Come tecnologia a sé stante va bene qualsiasi tipo di approccio, ma come strumento finanziario è tutto un altro discorso.

L’importanza di essere preparati per fare trading di criptovalute

Quando si vuole lavorare con i mercati finanziari è sempre necessario fare formazione. Anche se non saremo mai esentati dai rischi dei mercati finanziari, occorre sempre studiare ed essere formati sulla materia per essere coscienti delle proprie azioni.

Ancora di più il discorso è valido quando si vuole fare trading con le criptovalute. Non si può certo investire in Bitcoin o qualsiasi altra criptovaluta perché lo fa mio cugino o perché è l’affare del secolo. Va fatto con cognizione di causa, con la consapevolezza di esporsi ad alti rischi. La cosa migliore che si può fare è affiancare lo studio con la pratica. Fare prove, test ed esperimenti che permettono di simulare situazioni reali.

Uno strumento per prendere confidenza con il trading e con il trading di criptovalute

Per impratichirsi con le criptovalute ci sono diversi modi. Tra questi, si può considerare la possibilità di usare uno strumento che già conosciamo ed utilizziamo quotidianamente, permettendoci così di lavorare in modo autonomo e svincolato da qualsiasi piattaforma proprietaria, soprattutto portando uno strato di certezza e tranquillità in un ambito per sua natura incerto e instabile. Parliamo di Microsoft Excel.

Excel è lo strumento più semplice, immediato e veloce per cominciare a prendere confidenza con i mercati finanziari e tutti i suoi asset, dai tradizionali fino alla criptovalute. Se vuoi fare trading con i mercati finanziari e con le criptovalute, Excel è il modo più semplice per iniziare. Magari partendo da un corso su misura.

Immagine di apertura di Jason Briscoe su Unsplash.

L'autore

  • Fabrizio Cesarini
    Fabrizio Cesarini è un software engineer specializzato in mercati finanziari e in soluzioni fintech. Si occupa anche di formazione con riferimento al trading e all'intelligenza artificiale.
  • Donata Petrelli
    Donata Petrelli è una data scientist e un'analista quantitativa specializzata in intelligenza artificiale e Big Data. Nel suo lavoro elabora analisi, forecast, modelli matematici e algoritmi per i mercati finanziari.

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