E così, accanto alle tradizionali motivazioni di divorzio, compare anche la Rete.
A lanciare l’allarme è la società di consulenza Relate, dichiarando che oggi il 10% dei matrimoni britannici finisce a causa di Internet, colpevole di offrire facile accesso a siti dai contenuti pornografici e di facilitare i nuovi incontri online.
“I computer aggiungono davvero molta pressione alle relazioni – ha dichiarato Paula Hall, consulente presso Relate -. Non è che prendano il posto di altri problemi, come ad esempio l’abuso di alcol, ma costituiscono una difficoltà in più”.
Relate lancerà, entro due mesi, un servizio e-mail per utenti che desiderano ricevere consigli sulle relazioni di coppia.
Già un anno fa, un’indagine del Sunday Times aveva evidenziato che, secondo gli avvocati americani, il Pc era “la più pericolosa minaccia al vincolo nuziale degli ultimi 30 anni”.
Tanto che l’American Academy of Matrimonial Lawyers, che rappresenta 1.600 avvocati divorzisti, ha pubblicato un libretto di istruzioni destinato ai clienti con problemi matrimoniali legati ad Internet.