Diversi segnali congiunti sembrano indicare l’approssimarsi di un nuovo salto di qualità per l’editoria digitale autoprodotta (almeno nell’ambito anglofono e statunitense). Stanno innanzitutto spuntando diversi siti che offrono servizi di auto-pubblicazione per nuovi autori in cambio di tariffe minime e/o una percentuale sugli eventuali profitti. Fatbrain.com consente agli autori di stabilire il proprio pezzo di “copertina”, chiedendo in cambio un dollaro al mese per lo spazio Web e trattenendo il 50 per cento di ogni “copia” venduta online. In speciale offerta-lancio, facendo l’upload (tramite l’apposito software eMatter) dei propri materiali entro il 15 ottobre, si ha diritto al 100% delle royalties fino al primo gennaio. Secondo i responsabili di Fatbrain, che si presenta come “la maggiore libreria professionale di Internet”, l’iniziativa dovrebbe rivelarsi particolarmente interessante per i saggi tra le 75 e le 100 pagine in discipline soggette a rapidi mutamenti, quale l’ambito scientifico.
Tra i diretti rivali, 1stBooks chiede invece agli autori una quota iniziale pari a 159 dollari, dopodiché questi conservano il 40 per cento delle royalties sui libri venduti. E nel frattempo Adobe, produttore tra l’altro del noto software per l’editoria online Acrobat, sta per modificare tale formato in modo da “proteggere i diritti di copia”, grazie al comune lavoro con la Xerox. Sul tutto, l’opinione non proprio disinteressata di casa Microsoft: “Entro il 2050, il 50 per cento di tutto quello che leggeremo sarà in formato elettronico.”