Un recente sondaggio del Gartner Group su 13.000 utenti Internet rileva che oltre il 90 per cento di costoro riceve almeno una junk e-mail a settimana, con punte del 96 per cento per coloro che hanno mantenuto lo stesso indirizzo negli ultimi quattro anni. E un utente su tre ne riceve ancora di più: tra i sei e i venti per settimana.
Ai primi posti dei messaggi pubblicitari indesiderati troviamo: schemi per far soldi in un battibaleno, segnalazioni di siti per adulti, offerte per software di vario tipo. Tutta roba che, a detta degli interpellati, fa soltanto perdere tempo, viola la privacy e spesso è offensiva. Con conseguenze negative anche per i provider Internet: ogni anno il 7,2 per cento dei nuovi utenti cancella l’abbonamento.
Mentre il 40 per cento vedrebbe con favore il chiaro divieto di fare spam, il 25 per cento preferirebbe una qualche sorta di regolamentazione, con un altro 25 per cento che non vede altra via d’uscita se non la semplice cancellazione dalla propria mailbox. C’è anche qualcuno cui lo spam piace: l’1 per cento dei rispondenti lo ha definito pratica “piacevole”, mentre per il 2 per cento lo è solo qualche volta.