All’improvviso, la domanda secca del professore: “sapete cos’è un blog?” “Nooo”, rispondemmo in coro.
“Ok, per oggi interrompiamo il discorso sull’HTML. Divertiamoci un po’ con i blog. Dunque, comincio col dirvi che i blog sono nuovi strumenti di pubblicazione di testi in pagine web preconfezionate, che consentono di editare in internet tutto ciò che si vuole in pochi secondi.
Bene, collegatevi tutti al sito Blogger.com e createvi il vostro blog. Vi do cinque
minuti di tempo per farlo.”
Non credevamo alle nostre orecchie. La noia, il caldo e tutto il resto passarono improvvisamente e ci attivammo ad affrontare quella sorta di mini sfida lanciata dal professore. Quando entrammo in Blogger.com si aprì un nuovo mondo davanti a noi. Nel giro massimo di cinque minuti (i più bravi ne impiegarono tre), tutti, sottolineo tutti, fummo in grado di creare un sito internet nel quale pubblicare in tempo reale tutto ciò che ci passava per la mente. Una volta creato il sito, bastava editare un testo e premere il tasto magico “Post and Publish” per vedere ciò che avevamo appena scritto apparire in cima alla pagina web, con tanto di data, ora e minuto della pubblicazione.
Questa operazione ci sembrò una sorta di miracolo. Tutto facile, tutto veloce, tutto gratis. E potenzialmente avevamo l’intera utenza universale di internet a disposizione per farci leggere!
Per quanto mi riguarda, tra me e il blog fu innamoramento a prima vista.
Nei giorni seguenti, appassionandomi alla materia, scoprii che i blog erano nati pochissimo tempo prima negli Stati Uniti, che il fenomeno era in rapida ascesa in tutto il mondo e, grazie alle numerose potenzialità e vie di utilizzo, stava generando una nuova classe di scrittori, editori, giornalisti. Tutti on line e quasi tutti amatoriali. Qualche giornalista famoso ha un proprio blog e i media tradizionali si stanno, con le ovvie cautele e resistenze, interessando al fenomeno. Ma quel che più conta è che anche la Signora Maria, portinaia che non ci ha mai capito un accidente di internet, ha un proprio blog e pubblica a tutto spiano. Ed è proprio quest’ultimo il fatto che mi ha sconvolto favorevolmente.
È evidente che ci troviamo di fronte alla nascita di una sorta di “democrazia comunicazionale”. Auspicata da tutti, mai realizzata da nessuno fino all’avvento dei blog. Ho scritto questo libro per contribuire alla conoscenza e alla diffusione di un mezzo che, a parer mio, nel futuro prossimo rivoluzionerà il mondo della comunicazione.
Il libro “Weblog” è disponiblie nelle migliori librerie e può essere acquistato online