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Corel&Borland Ritorno al Futuro

14 Febbraio 2000

Corel&Borland Ritorno al Futuro

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Borland (Inprise) e Corel si sono fuse in una nuova società definita come "Linux Powerhouse". Ovviamente questo ha sorpreso la maggior parte degli utenti dei prodotti Borland, me compreso, ma anche molti analisti, visto che questa è una fusione tra "veterani del software per PC".

Dopo un paio di giorni di riflessione e la lettura di una quantià eccessiva di articoli, ecco qua alcune considerazioni che mi sento di condividere con voi. Non sono molto sicuro di avere un’idea chiara della situazione, e vi invito ad utilizzare il mio newsgroup per farmi sapere i vostri commenti.

Per cercare di mettere in chiaro gli eventi (la fusione) inizierò a discutere alcuni eventi del lontano passato (ormai remoto, per i tempi di Internet), vedere alcuni avvenimenti degli ultimi anni, e alla fine tornare al futuro, un futuro per certi versi non molto lontano da questo passato remoto.

Vi risparmierò i dettagli tecnici dell’acquisizione, anche se citerò alcuni elementi importanti.

Quando Borland vendeva il proprio Office

Nei suoi primi anni Borland vendeva prodotti completamente diversi tra loro: linguaggi di programmazione per PC (Turbo Pascal per primo, poi molti altri), programmi TSR di utilità per DOS come SideKick e più tardi applicativi da ufficio come Quattro Pro e Paradox. Così come i linguaggi costavano un quarto di quelli Microsoft, anche Quattro Pro all’inizio costava 50 dollari, entrando in competizione con i suoi rivali sia per le funzionalità che per il prezzo.

Quando il mondo si spostò verso Windows 3, a partire dal 1990, Borland convertì i propri prodotti sulla piattaforma Windows in modo abbastanza veloce (con la notevole eccezione di dBase). Di nuovo i prezzi erano abbastanza bassi, ma Microsoft iniziò una politica aggressiva sulle applicazioni da ufficio, vendendo il suo ottimo foglio elettronico (Excel) in bundle con un word processor deboluccio e un software di presentazione (Word e PowerPoint, che erano quasi inutilizzabili nelle loro prime versioni). Vendendo l’intera serie di applicazioni allo stesso prezzo del solo Excel, e vendendo il tutto in bundle con i PC, Microsoft è riuscita negli anni a diffondere l’intera serie di prodotti a scapito di qualsiasi concorrente, provvedendo man mano anche a migliorare i programmi e integrare altri tool come Outlook and Access.

L’unico modo per fare concorrenza a Microsoft apparve allora essere quello di creare delle suite di pacchetti concorrenti a prezzo abbastanza basso: per questo Borland fece un accordo con WordPerfect per unire questo word processor a Paradox e Quattro, e ottenere quello che venne inizialmente chiamato Borland/WordPerfect Office, poi Borland Office, e infine venne venduto a Novell, e da Novell a Corel.

Nel frattempo i primi anni di Corel furono segnati (dopo alcune esperienze di sviluppo di applicazioni custom) dal tempestivo rilascio di Corel Draw!, una delle prime applicazioni disponibili su piattaforma Windows, al punto che Corel Draw veniva venduto insieme al runtime di Windows 2.1. Questo era lo stesso modo in cui veniva venduto Excel all’inizio, ed era il modo più comune per entrare in possesso di una copia di Windows, oltre che comprare un Mouse Microsoft. Windows 3 modificò tutto, ma queasta è un’altra storia. Negli anni Corel fece progressi acquistando Ventura Software da Xerox ed estendendo Corel Draw fino a creare attorno al prodotto un’intera suite di strumenti grafici.

Passa il tempo…

Ritornando alle suite da ufficio, anche un tentativo del genere di Lotus non ha un grande effetto, e Microsoft diventa man mano il leader incontrastato del mondo Office, chiedendo sempre più soldi per nuovi prodotti che erano e sono ancora un misto di bug fixing (che non si possono ottenere se non facendo un costoso upgrade) e di nuove funzionalità avanzate spesso inutilizzate, unite ad onor del vero ad alcune vere gemme.

Durante questo periodo Corel continua a prosperare nella nicchia della grafica, con la concorrenza di Adobe e altri ma non di Microsoft (almeno fino al rilascio di Office 2000). Corel Draw e gli altri prodotti grafici vanno bene, mentre la ex-Borland Office suite non riesce ad avere una reale penerazione del mercato Windows.

Alla stesso tempo Borland, dopo aver venduto tutti gli altri prodotti, si concentra sui tool di sviluppo, si mantiene in vita grazie al successo di Delphi (particolarmente al di fuori degli Stati Uniti), entra nel modo dello sviluppo per le grandi società con l’aquisizione di Open Environment prima e poi Visigenic, e sceglie un nuovo nome (senza senso), Inprise. Nonostante le frequenti predizioni di rovina, Borland riesce a mantenere un bilancio abbastanza equilibrato, compensando le perdite con entrate inaspettate come quelle della vendita di azioni Starfish a Motorola o di vecchi brevetti (e il 10% della società) a Microsoft.

Linux, Linux delle mie brame, chi è il più bello del reame?

Fino allo scorso anno, il regno di Microsoft sembrava inespugnabile, nonostante gli attacchi combinati di Sun (con Java) e Oracle (con i network computer). Poi a partire dalla fine del 1998 (ricordate gli Halloween documents) e per tutto il 1999 un piccolo seme inizia a crescere. Il seme non dovrebbe esistere nel mondo reale (vi immaginate un sistema operativo gratuito e con i sorgenti disponibili scritto da migliaia di persone disorganizzate sparse per il mondo? E non è ridicolo pensare che possa funzionare meglio di molte delle offerte commerciali?) ma inizia a crescere, partendo da radici profonde e solide e poi iniziando a con rami e foglie.

Linux, unito al processo antitrus del DOJ, unito al parziale abbandono di Gates, unito al debole entusiasmo suscitato da Windows 2000… tutto questo pone al meno un serio problema a Microsoft e spinge denaro e interesse verso le società del mondo Linux. Con molti soldi a disposizione dopo le loro offerte pubbliche (IPO), queste soecità iniziano a comprarne di più piccole, cercando di completare la loro offerta: sistema operativo, servizi e supporto, applicazioni, strumenti di sviluppo. Questo è il motivo per l’acquisto di una società di sviluppo (Cignus) da parte di Red Hat e una editoriale (Andover) da parte di VA-Linux.

La fusione Corel/Borland segue lo stesso percorso: Borland sta portando su Linux i propri strumenti di sistema (InterBase, CORBA) e i propri linguaggi di sviluppo (JBuilder, Delphi), mentre Corel ha la propria distribuzione di Linux e sta costruendo applicativi Office (oltre a spingere il settore della grafica). E’ interessante notare come Corel stia scommettendo su Linux come sistema operativo per i client, non solo sui server, al punto da lavorare intensamente per avere una shell completa stile Explorer.

Ciò di cui non sono molto sicuro è il ruolo di Microsoft nella fusione… con il 10% di Inprise la società detiene il 4% della nuova società — immagino che venderanno le loro azioni (guadagnando con questo molto denaro, cosa che mi fa un po’ rabbia).

Benvenuti a Coreland

E così la mania di fusioni che ha contagiato il mondo Linux ha finito per coinvolgere anche Borland. Tecnicamente un’acquisizione da parte di Corel, l’affare Corel/Borland (già soprannominato Coreland) è in pratica una fusione tra eguali, con Borland valutata attorno al 40% del totale e Corel il restante 60%. Questo è all’incirca il modo in cui verranno valutate le azioni e come verrà costutuito il nuovo consiglio di amministrazione, con i due CEO (Mike Cowpland, CEO e fondatore di Corel, e Dale Fuller, l’ultimo di tanti CEO di Inprise) a dividere i due incarichi più importanti della nuova società. Per la cronaca il valore di mercato totale della socieà dopo la fusione è di 2,44 miliardi di dollari (quasi 5,000 miliardi di lire), un dato erroneamente citato come valore dell’acquisizione di Borland, che invece ha una capitalizzazione di circa 1,1 miliardi di dollari.

Dunque abbiamo ora una società più grande, proprietaria di una serie completa di tool (distribuzione del sistema operativo, server database e CORBA, strumenti Office, tool di sviluppo) che è in una posizione unica tra le società Linux. Da quello che so, nessun altro ha una set così completo di prodotti software. Questo è un bene per la nuova società, ma il vantaggio probabilmente resterà tale per poco tempo, quindi speriamo che gli annunci diventino presto realtà

Allo stesso tempo la società ha un paio di altri elementi che la contraddistinguono dal resto delle startup Linux: primo, sta guadagnando soldi con prodotti Windows; secondo prevede di crescere contemporaneamente su Windows e Linux (condividendo formati di file, rilasciando strumenti di sviluppo per supportare contemporaneamente le due piattaforme); terzo, ha un legame forte con milioni di sviluppatori in tutto il mondo. Questo terzo aspetto è importante, visto che spingere gli sviluppatori (compresi quelli all’interno di grosse società) verso Linux sarà un elemento chiave per il successo del sistema oeprativo.

Ritorno al Futuro

Quindi siamo di nuovo al passato, mentre stiamo cercando di capire il futuro. Borland che cerca di vendere una suite Office in alternativa a quella Microsoft. Un nuovo sitema operativo che si diffonde. Il passaggio dei tool di sviluppo al nuovo sitema oeprativo. Ma la società è in una posizione migliore rispetto a 10 anni fa? Il tentativo fallirà di nuovo? La situazione ora è abbastanza diversa, in particolare perché non c’è un monopolio su Linux, e il monopolista di oggi ha almeno qualche difficoltà (anche se è seduto su una montagna di dollari).

Segendo questi pensieri, mi sono chiesto cosa sarebbe potuto succedere su una mossa del genere (una fusione per fornire un insieme completo di tool e servizi) fosse avvenuta 10 anni fa. Per alcune ragioni sarebbe forse stato un momento migliore, ma per altre (tra cui la mancanza di Internet e Linux) probabilmente non avrebbe funzionato.

Il futuro è diverso dal passato, non solo perché Linux si propone come alternativa a Windows, ma anche perché Internet sta cambiando il modo in cui pensiamo ai computer, e come scriviamo e utilizziamo il software.

Periodo interessante, non è vero? E Corel/Borland/Inprise/comunque-si-chiamerà è in una buona posizione per lasciare la sua traccia.

E il futuro di Delphi?

Dopo questa lunghissima digressione, arriviamo ora al vero obiettivo dell’articolo, ciò che probabilmente vi siete chiesti leggendolo… e cosa succederà al nostro Delphi? Questa fusione è un evento positivo o negativo? Probabilmente entrambi, ma io tendo a vedere più elementi positivi in queste novità. Ecco alcuni elementi da considerare:

Dal momento che Corel non sembra credere molto nello sviluppo Java, ha bisogno al più presto di Kylix, lo strumento di sviluppo per Linux simile a Delphi che Borland ha promesso di rilasciare quest’anno. E’ vero che Corel sembra più interessata al C++ che al Pascal, ma non credo che questo cambi le cose, considerando le radici Delphi/Pascal del progetto Kylix. E considerando che su Windows Delphi vende molto più di C++Builder (per ciò che si riesce a sapere).

Spero che la ripetizione alla noia della frase “Borland non arriverà a domani” si fermerà. Corel non è grande come Microsoft o altri grossi nomi, ma l’offerta congiunta delle due società dovrebbe poter portare nuovi utenti su Delphi/Kylix.

Sono tranquillizzato dal fatto che questa non sia una società solo Linux. Piuttosto è vero il contrario, visto che la maggior parte del guadagno è e resterà ancora un po’ su Windows, anche se parecchi nuovi investimenti saranno dirottati sulle nuove piattaforme. Si spera che i nuovi manager (che, tra parentesi, difficilmente anche impegnandosi possono fare i danni di alcuni manager passati di Borland) siano in grado di bilanciare correttamente i due sistemi operativi.

Una società più grande propabilmente potrà permettersi una migliore organizzazione internazionale, ed essere presente in stati in cui Delphi viene venduto in modo significativo. Questo è particolarmente importante per alcuni paesi emergenti (penso a India, Cina e Brasile), ma anche in Europa dove Delphi vende più che negli Stati Uniti (e in particolare anche in Italia speriamo di tornare ad avere un uffico con pieni poteri).

In conclusione la mia impressione è che Delphi possa trarre vantaggio o al massimo rimanere nelle stesse condizione attuali, cosa che non sarebbe poi un disastro. Al contrario, Corel probabilmente spingerà verso la compatibilità per Windows del nuovo Delphi per Linux, e Borland avrà una possibilità che a Microsoft (per il momento) è preclusa: un unico ambiente di sviluppo per i due sistemi operativi più diffusi!

Conclusione Temporenea

Questo è tutto ciò che mi è venuto in mente in 3 giorni dopo l’annuncio della fusione. Probabilemnte ci sono diverse cose che ho dimenticato, ma ho bisogno di un po’ di tempo per avere una visione più completa a chiara della situazione. Ci vorrà qualche mese per vedere gli effetti e i prodotti lagati a questi annunci, e solo quello sarà il banco prova di questo accordo per tutte le parti coinvolte, compresi i programmatori Delphi.

Date un’occhaita sul mio sito Internet http://www.marcocantu.it/ per ulteriori commenti… e per qualche libro sui futuri prodotto Linux di “Coreland”. Per il momento vi consiglio qualche lezione di Francese, ai canadesi potrebbe far piacere! Una cosa è sicuramente positiva: Inprise è morta. Lunga vita a Borland! E lunga vita anche a Corel.

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