La Commissione europea ha annunciato in un comunicato che le società Sabam e Buma sono in procinto di modificare la loro partecipazione al sistema di gestione unico per la concessione di licenze sulla diffusione di musica online; sistema che Bruxelles giudicava troppo costrittivo.
Le due società propongono, in particolare, “di porre fine, per ciò che le riguarda, alle restrizioni legate agli accordi di licenze incrociate per la diffusione musicale online, conclusi tra di loro e con altre società”.
Si tratta del cosiddetto accordo “di Santiago”, risalente al 2001, che permette alle società di gestione dei diritti d’autore che hanno aderito di fornire, a chi acquista musica online sul territorio nazionale, una licenza unica di sfruttamento valida anche negli altri Paesi.
L’accordo è stato dapprima concluso tra le società di gestione della Gran Bretagna (Prs), Francia (Sacem), Germania (Gema) e Olanda (Buma). Successivamente, hanno aderito tutte le società dello Spazio Economico Europeo (tranne la portoghese Spa) e la società svizzera Suisa.
Nel maggio 2004, la Commissione europea ha avviato una procedura volta a rivedere alcune limitazioni incluse nell’accordo di Santiago. Bruxelles non rimette in questione il principio della gestione unificata, che secondo il suo parere dovrebbe facilitare la vita dei distributori di contenuti musicali, ma contesta l’obbligo, per questi ultimi, di rivolgersi esclusivamente alla società avente sede nel proprio Stato membro. Secondo la Commissione, infatti, quest’obbligo rischia di “trasferire all’universo Internet i monopoli nazionali” ed è dunque contrario alle norme dell’Unione in materia di concorrenza.
A metà luglio 2005, la Commissione europea ha presentato un progetto di licenza europea, che potrebbe essere applicato ai servizi di musica online attraverso un organismo paneuropeo o una società di gestione dei diritti d’autore, a loro scelta, e sarebbe valida per tutti i paesi dell’Unione. Una soluzione che implica la fine dei monopoli nazionali in materia di gestione collettiva dei diritti di autore e la messa in libera concorrenza delle società di gestione dei diritti d’autore europee.
Le proposte di Sabam e Buma vanno perciò nella direzione indicata da Bruxelles, ma prima di portare a termine la procedura che riguarda queste due società, la Commissione deve consultare le parti terze circa gli impegni presi dalle dirette interessate. Intanto, la Commissione intende proseguire la sua azione contro le altre società di gestione che non si sono ancora impegnate nella realizzazione del progetto di licenza europea.