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Copia privata di un Cd: secondo il Tribunale di Bruxelles non è un diritto

04 Giugno 2004

Copia privata di un Cd: secondo il Tribunale di Bruxelles non è un diritto

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L'associazione belga di tutela dei consumatori Test-Achats aveva citato in giudizio Sony, BMG, EMI e Universal Music, sostenendo l'illegittimità delle protezioni antipirateria dei Cd

La questione non è nuova in Europa. Il 2 settembre 2003 il Tribunal de Grande Instance di Nanterre aveva affermato che un Cd munito di dispositivo anticopia che lo rende inutilizzabile su alcuni lettori è affetto da un vizio occulto.

La sentenza aveva accolto la tesi dell’associazione di consumatori UFC – Que Choisir, fatta valere nei confronti della EMI, secondo cui, in situazioni di questo genere, i consumatori possono far valere il loro diritto alla garanzia in materia di vizi occulti, prevista dal codice civile, chiedendo il rimborso del prezzo del Cd, oppure la sostituzione con un Cd privo del dispositivo anticopia, oppure ancora una congrua diminuzione del prezzo pagato.

Un altro giudice del Tribunal de Grande Instance di Nanterre, nel giugno 2003, aveva condannato la EMI per “inganno sull’attitudine all’impiego” del prodotto commercializzato, imponendo di apporre, con caratteri ben visibili, sul retro della copertina dei CD protetti, la dicitura “Attenzione, questo CD non può essere letto su tutti i lettori o autoradio”.

In Belgio, invece, la questione è stata affrontata soprattutto dal punto di vista della violazione del diritto alla copia privata e le cose sono andate in modo diverso. Ad avere la meglio sono state le case discografiche. Il Tribunale di Bruxelles ha, infatti, ritenuto che non sussista un vero e proprio diritto alla copia privata, trattandosi piuttosto di un’eccezione al diritto d’autore.

Basandosi su questo principio, sono state respinte le tesi fatte valere dell’associazione di difesa dei consumatori belga Test-Achats, nei confronti di quattro major del disco: Sony, EMI, Universal Music e BMG, accusate di violare il diritto alla copia privata, tramite i dispositivi anticopia inseriti nei Cd.

Test-Achats, aveva chiesto “l’abbandono delle pratiche restrittive interessate e il ritiro dei Cd dotati di sistema antipirateria”.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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