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Cookies: assolta dalle accuse di violazione della privacy la società americana Doubleclick

04 Maggio 2001

Cookies: assolta dalle accuse di violazione della privacy la società americana Doubleclick

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Non sono applicabili, in relazione all'attività di installazione dei cookies, le leggi federali americane sulla protezione dei sistemi informatici. La tutela della vita privata e dei dati personali è affidata esclusivamente alle leggi dei singoli Stati.

Un giudice federale americano, con una sentenza del 28 marzo scorso, ha assolto la società Doubleclick – la più importante azienda al mondo per l'”online profiling” – da tutte le accuse sostenute da un certo numero di consumatori, nell’ambito di una “class action”, cioè, di un’azione collettiva.

La Doubleclick è specializzata nella gestione e nella commercializzazione dei cookies, brevi file di testo che alcuni siti scrivono nel disco rigido del visitatore, in modo da poterlo riconoscere in eventuali visite successive. In genere, vengono utilizzati per le indagini di mercato, essendo in grado di monitorare le scelte dei navigatori.

L’azione intentata contro la società si fondava sul presupposto che l’installazione dei cookies costituisse una forma di violazione delle leggi sulla protezione della vita privata.

Nel giugno del 1999, la Doubleclick ha assorbito l’americana Abacus, specializzata nel marketing diretto ed è entrata, pertanto, in possesso di un enorme archivio di indirizzi “reali”.

La combinazione tra gli schedari della Doubleclick, relativi al mondo virtuale, e quelli dell’Abacus, relativi al mondo reale, ha suscitato la dura reazione dei consumatori e ha determinato l’avvio di un’inchiesta della Federal Trade Commission, conclusasi con un’archiviazione il 22 febbraio 2001.

Tornando alla sentenza federale, il giudice ha ritenuto che non possono ritenersi applicabili all’attività della Doubleclick le leggi federali che proteggono i sistemi informatici, in quanto riguardano, invece, i casi di hacking, accessi non autorizzati, intercettazioni illecite, ecc.

Sono state, inoltre, respinte le accuse rivolte alla Doubleclick per violazione delle leggi dei singoli Stati, dal momento che, secondo le norme del sistema americano, un giudice federale non può applicare la legge di uno Stato, se rigetta le domanda fondata sulle leggi federali.

I querelanti hanno annunciato, però, la loro intenzione di proporre appello, proprio in considerazione del fatto che il giudice non si è pronunciato circa la violazione delle norme sulla protezione della vita privata, rinviando le parti davanti a un giudice dello Stato.

In California e in Texas sono attualmente in corso due procedimenti contro la Doubleclick per violazione delle leggi di quegli Stati sulla tutela della vita privata e dei dati personali.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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