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Continua la guerra elettronica tra Usa e Al Qaeda

27 Giugno 2002

Continua la guerra elettronica tra Usa e Al Qaeda

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La guerra tra americani e Al Qaeda continua. Non solo nelle desolate lande afgane, ma anche nell’oceano sconfinato di Internet, con Al Qaeda nella parte della preda e gli americani …

La guerra tra americani e Al Qaeda continua. Non solo nelle desolate lande afgane, ma anche nell’oceano sconfinato di Internet, con Al Qaeda nella parte della preda e gli americani in quella dei segugi.

La nuova minaccia della rete terroristica si può ascoltare in una registrazione sonora del portavoce Suleiman Abu Ghaith, diffusa sul sito Drasat.com di proprietà del “Centro di studi e ricerche islamiche” e ripresa la settimana scorsa da Al Jazeera, la televisione in lingua araba del Qatar.

Questo centro è considerato dagli specialisti come quello più credibile sulle decine di siti islamisti che pretendono di coprire le attività della rete terroristica dopo il lancio, in ottobre, della campagna militare americana contro il regime talebano, reo di aver protetto Bin Laden responsabile degli attentati dell’11 settembre.

Questo nuovo sito ha rimpiazzato il vecchio Alneda.com, utilizzato durante più di cinque mesi dallo stesso centro islamico per diffondere informazioni, comunicati, studi e registrazioni sonore relative esclusivamente ad Al Qaeda e ai talebani.

Recentemente, però, i sostenitori islamisti della Rete usano nuovi strumenti di comunicazione.
Si tratta di invii “flash” su alcuni siti, dove mandano canzoni politico-religiose, condite da foto di musulmani perseguitati (e si sa che non fanno fatica a trovarne, vista la scriteriata politica israeliana).
Il loro obiettivo è attaccare la politica estera americana, ma anche i dirigenti arabi che si mostrano troppo deboli e succubi dell’occidente, come in Arabia Saudita.

Ma, questo è importante, iniziano anche a levarsi voci dal mondo musulmano contro questa enfatizzazione della Guerra Santa e i suoi guerrieri. “Le vostre minacce ripetute – scrive un musulmano su un sito islamista – non sono che parole disperate”. E un altro: “Dove sono le vostre tempeste di aerei?”. Ironico riferimento alle minacce di Abu Ghaith, che invitava i musulmani a non prendere aerei e a non vivere in palazzi-torri.

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