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Consigli a un futuro fotografo di viaggio

05 Luglio 2019

Consigli a un futuro fotografo di viaggio

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Occorre anche una competenza pratica, se vuoi produrre immagini memorabili in luoghi che scopri solo in quel momento.

Metti insieme la tua valigia essenziale

Come ho descritto in Fotografia di viaggio, l’attrezzatura fotografica si costruisce sulle esigenze. Ogni fotografo ha gusti differenti, preferisce una lente ad un’altra; ad esempio io non partirei mai senza una lente grandangolare. Anche il viaggio è in grado di influenzare la scelta; ecco perché prima di partire, per non sbagliare, è necessario esaminare attentamente la destinazione.

Ciò non toglie che ci siano attrezzature assolutamente essenziali che vanno sempre messe in valigia indipendentemente dal viaggio. Un fotografo deve sempre essere sicuro di portare con sé un kit di pulizia, batterie e schede di memoria extra. La valigia dovrebbe sempre essere realizzata partendo dagli strumenti più importanti; un buon modo per non correre rischi è stilare una lista della propria attrezzatura fotografica, in modo da preparare in sicurezza la valigia ad ogni partenza.

Puoi affidarti all’istinto se parti organizzato

L’organizzazione degli scatti si svolge principalmente prima della partenza; una volta in viaggio, so quali sono i luoghi che mi interessano maggiormente e gli orari migliori. Per esperienza riesco anche a fare una stima del numero di scatti. Questo aiuta perché vi sono casi in cui, oltre alle schede di memoria, porto con me un hard disk, per quando è necessario liberare dati dalle schede. Nondimeno, durante il viaggio mi abbandono spesso all’istintività lasciando l’itinerario predefinito, lo studio pre-partenza non potrà mai superare l’esperienza diretta.

Quando arrivo mi immergo nella cultura locale e nell’esperienza del viaggio. Per scattare le emozioni è necessario sentirle, un viaggio non va mai affrontato con una mente fredda ed un approccio troppo metodico. Pianificare serve ad avere delle certezze, ma una volta in viaggio è necessario avere il coraggio di abbandonarsi all’esperienza. In conclusione, un controllo sulla massa dei dati non è consigliato; per catturare immagini suggestive del viaggio è giusto liberare la mente, per poi riempirla di nuove esperienze.

Fai pochissimo conto sulla postproduzione

Quando si parla di postproduzione, il discorso si fa spinoso. La fotografia di viaggio richiede una postproduzione minima e questo è il motivo per cui non l’ho inserita nel libro, così come non ho inserito immagini che ho realizzato con un forte editing.

Questo perché la fotografia di viaggio documenta il paese che stai visitando; alterare la realtà vuol dire mentire allo spettatore, che magari sarà spronato a partire verso una destinazione a causa di quella fotografia, senza poi trovarne un riscontro effettivo nella realtà. Anche da un punto di vista lavorativo, servono immagini che rispettano la realtà. Una rivista, un ufficio turistico o un’agenzia non acquisteranno mai fotografie alterate. Per questo la postproduzione ha un ruolo minore nella fotografia di viaggio e deve essere adoperata senza alterazioni eccessive.

Tanti dischi, poco cloud (anche se tutto serve)

Utilizzo principalmente vari hard disk da 1 o 2 terabyte. I servizi cloud mi sembrano ancora troppo vulnerabili per farci completo affidamento. Tuttavia tornano molto utili per conservare le immagini che mi possono servire nel lavoro. Conservo sempre in cloud circa 2 gigabyte di fotografie già editate, che mi possono servire da inviare come esempio della qualità del mio lavoro o nel caso in cui trovi un acquirente a cui venderle. Avendole già in cloud, posso facilmente inviarle al compratore.

Perché ho scritto Fotografia di viaggio

La mia volontà era creare un manuale realmente utile ed in grado di influenzare positivamente le vite dei lettori. Per questo ho messo tutto me stesso nel scriverlo. Essendo un manuale di fotografia di viaggio, l’ho realizzato perché sia facilmente comprensibile per i viaggiatori che si approcciano per la prima volta alla fotografia. Ecco perché sono partito dalle basi. All’interno ho portato soprattutto la mia esperienza, cercando di restare in una posizione neutrale. Credo sia sbagliato scrivere un manuale insegnando il proprio stile o le proprie idee. Ogni persona che legge il manuale deve essere libera di maturare la propria idea di fotografia, questo è lo spirito con cui l’ho scritto. I tanti commenti positivi che sto ricevendo mi rendono molto felice, perché sembro essere riuscito in questo intento. Chi ama la fotografia non può non amare la condivisione e con questo manuale ho potuto rendermi utile per le tante persone che sognano un percorso lavorativo o semplicemente vogliono coltivare la propria passione. Il suo scopo non è insegnare la mia filosofia, ma formare fotografi di viaggio in grado di essere originali e creativi.

In che direzione sta andando la fotografia di viaggio

Negli ultimi anni la fotografia di viaggio ha vissuto una forte crisi. Prima, molte più riviste e giornali erano in cerca di fotografi da assumere. La carta stampata è messa in crisi proprio dai lettori odierni che sono per lo più digitali. Entrare in una rivista come fotografo fisso oggi è quasi impossibile.

Il fotografo di viaggio odierno deve essere necessariamente un imprenditore di se stesso. Deve essere capace di ritagliarsi uno spazio, i social network tornano molto utili soprattutto per farsi riconoscere, ma poi sta al fotografo riuscire a trovare sbocchi lavorativi. Io stesso tutti gli anni aggiorno le mie opzioni lavorative. Oggi la fotografia di viaggio è un lavoro ancora più difficile, ma allo stesso tempo entusiasmante, non ci si annoia di certo.

Con la tendenza ormai incontrastabile verso un futuro puramente digitale, il fotografo deve avvicinarsi alla figura di imprenditore digitale e saper utilizzare le opportunità online al servizio del proprio lavoro. La fotografia di viaggio è sicuramente in una fase di cambiamento; è necessario saper essere elastici e restare costantemente aggiornati per trovare nuove opportunità lavorative.

L'autore

  • Roberto Cassa
    Roberto Cassa è un giovane fotografo specializzato in reportage e fotografia di viaggio. Dal 2014 si è lanciato in diversi progetti avventurosi in giro per il mondo, a volte con mezzi non scontati, come la bicicletta o il monopattino. Collabora con riviste, aziende leader nel settore della fotografia e dello sport, agenzie e uffici turistici organizzando anche viaggi fotografici con l'autore. Racconta le sue avventure sul suo blog, su Instagram e Facebook dove ha conquistato rispettivamente circa 25.000 e 48.000 follower.

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