È iniziata ieri a Vienna la prima conferenza mondiale contro la pedofilia online. Vi partecipano oltre 250 delegati provenienti dai paesi dell’Unione Europea del Nord-america, dell’Asia e dell’Europa centrale ed orientale. Voluto dal Ministro degli Esteri austriaco Schuessel e dalla controparte statunitense Madeleine Albright, l’evento ha inviato un forte richiamo alla necessità di sforzi internazionali congiunti finalizzati a combattere tali abusi sui minori.
Gli organizzatori sperano infatti di concludere la tre giorni con un accordo sottoscritto da tutti i convenuti, in cui venga ribadita la volontà delle legislazioni nazionali nel considerare atto criminale non soltanto la distribuzione di materiale pedofilo online ma anche il suo possesso. Deterrente questo considerato centrale, vista la consuetudine al frequente scambio di materiale illegale. Insieme alla necessità di far fronte all’effettiva mancanza di frontiere veicolata da Internet, elemento che tende a favorire certi tipi di reati, si è anche posto l’accento sul bisogno di un apparato tecnico-repressivo assai più sofisticato dell’attuale.