Si può forse parlare meglio e con più leggerezza all’indomani di Tempo di Libri se si va oltre il portato del classico comunicato stampa, 60 mila presenze in Fiera, dodicimila fuori, un milione di streaming visualizzati eccetera.
Il buono
Qualche espositore, interpellato all’apertura, diceva che avrebbe preferito gli spazi di Fiera Milano City, molto più centrali, ma forse si sarà ricreduto. i padiglioni di Rho sono enormi e più accoglienti e l’impressione è che, se anche si fosse perso per strada qualche milanese, abbiano compensato i visitatori provenienti dall’hinterland, dopotutto comodi tra metropolitane e treni ad alta frequenza.
Più che il numero, la qualità: tanti ragazzi, tante famiglie, tanti giovani adulti nel pubblico di Tempo di libri. Qualità anche negli innumerevoli incontri con autori e personaggi: chiaro che Antonino Cannavacciuolo o Peppe Vessicchio abbiano raccolto più pubblico di altri scrittori più, diciamo, specializzati. Però c’è stata veramente una occasione per chiunque di scoprire nuovi generi e titoli, o approfondire una passione.
Il brutto
Per modo di dire; la prima edizione di una fiera per forza di cose può solo migliorare. Mancava qualche nome che avremmo visto volentieri e volentieri avremmo fatto a meno di qualche riempitivo. Certe iniziative sono state comunicate meglio di altre e alcune, come il canale di dialogo di Tempo di innovazione che avrebbe dovuto portare il pubblico a contatto con gli espositori contrassegnati dalla chiocciola, sono state proprio sacrificate.
Una parola agli espositori: senza scendere ai livelli di certi marketing delle aziende di informatica, occorrerebbe anche qualche idea per animare gli stand e i corridoi della fiera. Meglio non fare niente che fare poco, male e malinconico; meglio cominciare a pensare in termini moderni. Oggi una fiera, oltre che esporre, intrattiene, impressiona, sorprende.
Il cattivo
Sempre per modo di dire, con volontà costruttiva. La parata dei potenti, fuori dalla misura e anche dal buon gusto. Il degrado della sala stampa, impeccabile mercoledì e caravanserraglio di sabato, senza controlli o autocontrolli. Dovrebbe servire per lavorare.
Che cosa resta
Una bella occasione, e inaspettata, con tante cose da vedere e sentire e leggere. Un bel segnale di fiducia e di vitalità. La soddisfazione di leggere che a giorni sapremo già le date della prossima edizione. E il Wi-Fi era impeccabile.