Superare la depressione fotografica
Molti fotografi, se non proprio tutti, a un certo punto della loro vita hanno sperimentato quella che chiamo depressione fotografica. Può durare giorni, settimane o addirittura mesi: non importa quanti sforzi facciamo per cercare qualcosa nel magazzino della nostra creatività, periodicamente gli scaffali risultano vuoti.
Per alcuni, questa pausa può essere decisamente spaventosa, soprattutto se coincide con un evento o un incarico importanti. È un problema particolarmente serio per i fotografi professionisti, che sono tenuti a rispettare le consegne e che raramente si possono permettere il lusso di uscire dal giro per un periodo di tempo prolungato per dedicarsi a rifornire i propri scaffali della creatività più che quelli delle librerie.
Quando penso ai miei periodi di vuoto, mi accorgo che spesso coincidono con i momenti in cui provo a scattare senza un obiettivo o un tema. Se per i fotografi naturalisti la ricerca di soggetti a tema è relativamente semplice, per i ritrattisti definire un tema per il proprio lavoro può risultare più complesso.
Per esempio, un fotografo naturalista può facilmente scegliere tra cascate, fienili, alberi, fiori, farfalle, foreste, montagne, deserti, animali. Ma quando dico ai miei studenti, interessati principalmente alla fotografia ritrattistica, di scegliersi un tema, spesso sembrano confusi. Alcuni studenti rispondono in maniera ambigua: pensano che una serie di semplici primi piani difficilmente sarebbe un tema avvincente. Potrei essere d’accordo sul fatto che una serie di primi piani possa non essere convincente; ma se fosse una serie limitata a sole persone calve?
Il primo passo, ovviamente, è scegliere un tema. Supponi di voler fotografare persone profondamente appassionate di giardinaggio. Potresti iniziare a girare per il tuo quartiere, annotando i cortili che sembrano usciti da una rivista di giardinaggio. Ferma la tua auto di fronte a queste case, bussa e presentati ai proprietari. Fa’ loro complimenti sul giardino e poi spiega brevemente il progetto fotografico che hai in corso (ritrarre appassionati di giardinaggio).
Dato che stai proponendo ai proprietari di casa di ritrarli in un ambiente che richiama l’attenzione sul loro passatempo preferito, probabilmente accetteranno di posare per te. Man mano che sviluppi questo tema, potresti avere delle sorprese che inizialmente non avevi pianificato. Per esempio, potresti scoprire che la maggior parte dei giardinieri ha la pelle segnata dal tempo e mani ruvide, indossa larghi abiti di cotone e sembra di natura piuttosto mite.
Ovviamente, questo tipo di scatti sarebbe molto diverso da una serie che avesse come tema i minatori di carbone. Il loro mondo è solitamente scuro, i volti sono raramente puliti e i loro occhi appaiono segnati dalla paura.
I bambini offrono l’opportunità di coltivare un tema spesso trascurato perché considerato scontato. Inizia dal primo compleanno di tuo figlio, seduto sulla sedia della cucina davanti alla torta. Ripeti la stessa identica composizione per i successivi diciassette anni. Le immagini risultanti saranno divertenti da guardare e apprezzate ancora per molti anni.
Altri possibili temi: persone con cappelli, dagli occhi azzurri, rosse di capelli, che guidano BMW, che indossano uniformi, che possiedono cavalli, che bevono birra, che producono marmellate in casa, o lavorano al negozio di paese. Ovviamente, la lista è potenzialmente infinita.
Mani e piedi
Uno dei miei temi preferiti di sempre è lo studio delle mani (come puoi vedere qui sopra), e ultimamente ho iniziato a guardare anche i piedi con lo stesso occhio attento. Lavoro sulle mani da più di vent’anni, e non ho nessuna ragione per pensare di essere arrivato alla fine di questa esplorazione.
E ora che ho iniziato a lavorare sui piedi, posso solo sperare di reincarnarmi in un fotografo, perché con questi due soli soggetti ho davanti parecchie vite di lavoro che mi aspettano!
Una nota sulla sottoesposizione voluta
Amo fotografare quasi ogni soggetto sottoesposto, per dare alle immagini un maggiore contrasto e una maggiore intensità cromatica. Generalmente opto per un’esposizione a -2/3. Ciò significa che sistemo l’apertura di diaframma, poi aggiusto il tempo di posa finché l’esposimetro non segna un’esposizione a -2/3.
Questo articolo richiama contenuti da Comprendere il ritratto.
Immagine di apertura originale di Bryan Peterson.