L’Italia manca di banda larga sia in velocità di punta sia come copertura del territorio, per la difficoltà di raggiungere le tante realtà isolate che impongono costi consistenti per il superamento del classico ultimo miglio.
Un gruppo di coltivatori diretti britannici dello sperduto (per connessione) Lancashire ha deciso di fare da sé. Hanno lanciato una iniziativa detta Broadband for the Rural North (B4RN), messo insieme mezzo milione di sterline (circa 583 mila euro) e autofinanziato scavi e posa della fibra.
Su un articolo di Singularity Hub, il costo di copertura dell’ultimo miglio viene posto all’equivalente di 1.160 euro. I fruitori del servizio pagano circa 35 euro al mese per banda che supera di 75 volte la media del Regno Unito, con download che tocca i 917 megabit per secondo. Si noti che secondo British Telecom il costo di connessione di una abitazione rurale potrebbe toccare anche diecimila sterline, quasi dodicimila euro, e B4RN ritiene di farcela con un decimo della spesa.
I piani di sviluppo prevedono il raggiungimento di 15 mila residenze locali nel giro di sette anni, previo finanziamento per altri 1,3 milioni di sterline (circa 1,6 milioni di euro). Il responsabile di B4RN ha così riassunto la situazione a un intervistatore:
Chi non ha la banda larga finisce per restare svantaggiato.
B4RN non è la prima iniziativa di questo genere; è recentemente terminata nello statunitense North Dakota la stesura delle reti Dakota Central Telecommunications e Dickey Rural Networks, che insieme coprono quasi 26 mila chilometri quadrati per circa 16 mila utenze.
Se ricordiamo che l’Italia ha una superficie totale di 301 mila chilometri quadrati, dotare il Paese di una dignitosa copertura digitale non sembra un compito impossibile. I due milioni di euro abbondanti che B4RN spenderà entro il 2020 si avvicinano al tre per mille degli utili conseguiti dalla sola Telecom Italia nei primi nove mesi del 2012.
Gli inglesi si sono messi a scavare prima di avere toccato il fondo. Forse è il caso di pensarci, a prescindere dalle iniziative del volonteroso Ministero dello Sviluppo Economico.