Se le slide sono troppe, il pubblico si annoia. Se sono troppo poche, è più difficile spiegare. Se contengono tanti muri di testo e poche immagini, peggio ancora, chi ci ascolta scappa a gambe levate e con buone ragioni.
Costruire una buona presentazione è un’arte che richiede un perfetto equilibrio tra cosa si dice e cosa si proietta. Insomma, c’è poco da fare, le nostre parole devono andare a braccetto con i contenuti. Ed è proprio questo il nostro punto di partenza…
I contenuti
A prescindere da quale argomento si stia per trattare, ci sono alcuni elementi che non devono mai mancare. Ad esempio, è sempre bene iniziare presentandosi. È consigliabile avere poche parti scritte, con un font grande e tante immagini. E soprattutto, alternate sempre le informazioni più concrete ai contenuti più emozionali. In conclusione, ringraziate chi è rimasto seduto fino alla fine: non date mai niente per scontato.
Lo strumento
Volete dire addio al vecchio PowerPoint? Keynote non vi soddisfa in fatto di versatilità? Siete pronti per scoprire le funzioni di Adobe Spark e dello scorrimento verticale delle preentazioni. L’impatto visivo è assicurato, anche se non avete alcuna conoscenza di design: sarete guidati nella progettazione e non vi resterà altro da fare che inserire brevi testi e belle foto ad alta risoluzione.
Le immagini
Il corredo visivo decide una buona parte del vostro successo. Scegliete immagini in un insieme coerente, che non rendano superflua la spiegazione e nemmeno risultino incomprensibili o esoteriche. Attenzione all’eccesso di dettagli, che il pubblico più distante potrebbe non distinguere e un proiettore di qualità modesta non riuscirà a mostrare. Se il pubblico si ricorderà di quello che avete detto associandolo al ricordo delle immagini proiettate, avete fatto centro!
La struttura
Su Sparkol la copywriter Ffion Lindsay ne suggerisce ben otto, di strutture: dalla montagna che crea suspance ai petali del fiore che raccontano uno stesso concetto da più punti di vista. La più interessante? Senza dubbio quella che Lindsay chiama Falsa partenza: inizialmente la storia sembra prevedibile, ma si interrompe per aprire una parentesi più lunga che porta su tutt’altra strada. Da provare.
Infine, tre libri possono aiutarvi ad avere tra le mani una presentazione davvero efficace: Don’t make me think di Steve Krug per incrementare il buon senso, Language Design di Yvonne Bindi per migliorare i messaggi, e TED Talks di Chris Anderson. Buona lettura!