Il centro culturale IlPertini è un’avveniristica palazzina in centro a Cinisello Balsamo, in Lombardia, in un tessuto cittadino da molti anni da uno sviluppo incontrollato di edilizia popolare alla periferia di Milano.
Creato a fine 2012 sfruttando modernamente la ristrutturazione di una scuola, oggi è un punto di ritrovo culturale che si estende su quattromila metri quadri di superficie aperta al pubblico e distribuita su cinque livelli. Wi-Fi, cyclette, salottini, auditorium e sale studio-lettura circondano 78 mila libri cartacei e alcune migliaia di altri supporti disponibili ai frequentatori. Un luogo tutto da visitare, con pochi paragoni in Italia, sicuramente nessuno nemmeno nella vicina e prosperosa metropoli.
La Harold Washington Public Library sta invece nel centro di Chicago, tutta palazzi e grattacieli. Come tutte le altre biblioteche nel mondo, anch’essa con una stringente necessità: rinnovarsi nella modalità dell’offerta e dare al pubblico occasioni aderenti alle nuove rivoluzioni culturali.
Che cosa gemella Chicago con Cinisello? Il penetrante odore della plastica fusa che fuoriesce dalle stampanti a tre dimensioni che sfornano oggetti, alla velocità della fantasia di chi li ha disegnati.
Perché entrambe hanno aperto un Fabrication Laboratory, FabLab, in dimensioni e modalità differenti, spinte dallo stesso desiderio: rispettare la missione di educare, declinandola nel dare concreta forma alle capacità e alle inclinazioni dei partecipanti. La cronaca degli avvenimenti che accomunano le due strutture è riassunta nella dichiarazione di Pedro Leon, bibliotecario di Chicago:
Il Lab Maker si è rivelato un successo popolare oltre ogni aspettativa; non teniamo dietro alla domanda da parte delle scuole che portano intere classi.
Nel nostro Paese è invece Giulio Fortunio, direttore del centro culturale IlPertini a Cinisello, a sottolineare un aspetto in particolare nell’inaugurare il FabLab lombardo:
[In questo modo] le biblioteche pubbliche ritroveranno il loro ruolo di promozione di socialità com’è avvenuto a fine dell’ottocento, ma con modalità capaci di attrarre giovani generazioni e dare loro la possibilità di esprimere tutta la creatività di cui sono capaci.
A proposito delle biblioteche lo auspicavamo e possiamo constatare che in questi mesi le novità in Italia non sono mancate: da Pistoia a Desio qualcosa s’è mosso, o sta per farlo. Ma questo sarà un altro post.