Il Governo cinese ha deciso di mettere sotto stretta sorveglianza i motori di ricerca online e i blog. Secondo State Media sarebbero già state adottate nuove misure di controllo per «…purificare l’ambiente online e il network mobile…». Un’operazione di monitoraggio che si protrarrà fino al 2007. «Fino a quando l’informazione illegale e nociva sarà presente su blog, Bbs e motori di ricerca fronteggeremo il fenomeno con misure di controllo e censura», ha confermato Cai Wu, direttore dell’Ufficio governativo cinese per l’Informazione.
Pechino, nel tempo, si è distinta per una politica online rigorosa. Gli utenti hanno assistito alla chiusura di migliaia di siti e blog, senza contare la presenza di filtri elettronici che non permettono l’accesso ad informazioni considerate di stampo eversivo. Media Blue Book, una pubblicazione dell’Università Tsinghua di Pechino, ha evidenziato un numero di blogger prossimo ai 16 milioni, che secondo le previsioni entro la fine del 2006 dovrebbero raggiungere quota 60 milioni. Insomma, l’azione del Governo cinese si profila come una delle più grandi sfide per il controllo dell’informazione di massa.