Creare con la luce: creatività fotografica pura
Ho iniziato a fare esperimenti nel 2012 mentre fotografavo orologi da uomo per JackThreads. Volevo colpire i visitatori del sito con le foto e gli orologi erano argento o neri, per cui non avevano bisogno di apparire in un colore rigorosamente esatto. Così mi misi a fare il creativo con la luce colorata. Non ho più smesso.
Ho finito per scrivere un libro, Chroma, che copre l’intero campo dell’illuminazione a colori per fotografi. Inizia con un pizzico di teoria del colore e spiega la differenza tra luce a colori e pigmenti a colori. Poi illustra l’utilizzo delle gelatine colorate nei ritratti con sfondo ambiente. La maggior parte del resto del libro tratta di applicazioni creative per illuminazione a colori.
L’uso sapiente dell’illuminazione colorata distingue il fotografo
Nel lavoro mi ispiro a molti fotografi meravigliosi che da molti anni hanno sperimentato l’uso della luce colorata. Alcuni dei miei preferiti sono Nadav Kander, Ben Hassett, Lindsay Adler, Maciek Jasik e Pari Dukovic.
Questo non significa che lavorare con il colore nella fotografia sia una cosa da élite, da fotografo di fascia alta. Semmai è il contrario; le gelatine colorate costano poco. Per chi usa flash piccoli come faccio io: spesso capita di ricevere in omaggio da un negozio specializzato campioni di gelatina che sono perfetti per stare su un flash.
Un modo raffinato ed economico di esaltare la creatività personale
Sempre a livello di costi, le luci colorate si comportano allo stesso modo in analogico e in digitale. Dunque è possibile cominciare a fare pratica anche senza mezzi materiali, semplicemente lavorando in postproduzione.
E anche in questo caso, l’hardware necessario è complessivamente accessibile. Personalmente neanche calibro i miei monitor. Uso invece un MacBook che, nella mia esperienza, è molto preciso con il colore.
Cominciare dall’ABC del colore della luce
Ho iniziato a crescere nell’uso della luce colorata anche iniziando a lavorare a problemi semplici. Mi è capitato di fotografare un ritratto con tre differenti luci colorate, per esempio, e impiegare molto tempo a capire quale colore causava una certa ombra, dal momento che le tinte si fondono e si sovrappongono.
Allora ho deciso di illuminare il soggetto con una luce per volta, quello che chiamo illuminazione a livelli. Così, per esempio, verifico l’aspetto dell’immagine con il rosso; poi con il rosso e il verde; infine, con rosso, verde e blu. Questo mi aiuta a scegliere con maggiore precisione quali luci posizionare e dove, per liberarmi di miscugli di colore non voluti o ombre spurie.
Voglio arrivare esattamente all’immagine che ho in mente
Per andare avanti occorrono studio e dedizione. La buona notizia è che niente è giusto o sbagliato a prescindere; dipende sempre dal risultato.
L’uso di luce colorata è una scelta creativa. Sta al fotografo determinare come riprendere il soggetto. Se per esempio un fotografo vuole trasmettere un senso di potere emanato dal soggetto, può riprenderlo dal basso. Lo stesso vale per il colore. Un accento rosso comunica passione, rabbia, pericolo. Un tocco di blu porta freddezza, o sobrietà.
Mi ritengo soddisfatto solo quando sono riuscito a produrre l’immagine che avevo in mente. Spesso non è nemmeno questione di colore. Più di tutto, mi piace sperimentare e provare cose nuove. Mi annoio velocemente e non mi piace fare e rifare la stessa cosa. Padroneggiare il colore della luce è un buon mezzo per avere continuamente sfide nuove e immagini sempre diverse.
L'autore
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