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Chiude Napster. Ma davvero?

14 Febbraio 2001

Chiude Napster. Ma davvero?

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Altro falso allarme per Napster. Le voci, amplificate anche dai media tradizionali, su una imminente chiusura si sono rivelate, ancora una volta, infondate. E così, negli scorsi giorni, gli utenti …

Altro falso allarme per Napster. Le voci, amplificate anche dai media tradizionali, su una imminente chiusura si sono rivelate, ancora una volta, infondate.

E così, negli scorsi giorni, gli utenti del software di scambio musicale si sono dannati anima, occhi e dita per scaricare più musica possibile. Una sindrome simile a quella che ha svuotato i supermercati durante la guerra del Golfo.

Solo che questa volta ad essere riempiti sono stati gli hard disk di milioni di utenti.
Domenica sera, per esempio, circa 14 mila utenti armeggiavano contemporaneamente su un server del sito, contro una media di 6 mila alla volta.

Una frenesia contagiosa, alimentata – dicevamo – dalle voci di una imminente chiusura.
In realtà, la sentenza era scontata (soprattutto dopo la causa persa da MP3.com) ma non ha portato alla chiusura.

I giudici si sono limitati a ribadire che Napster ha violato la legge sul diritto d’autore, non accogliendo, però, le richieste di chiusura immediata delle altre “major” del disco.

Altre, perché ormai dietro Napster c’è la Bertelsmann, potente consorella tedesca del mercato discografico mondiale (proprietaria del marchio BMG).
Cane non morde cane, anche perché è già stata annunciata per giugno, la nuova formula a pagamento per questo celebre software di scambio.

I giudici, pur riconoscendo l’infrazione, non hanno saputo dirimere la questione più importante: Napster era a conoscenza dei file musicali protetti dal diritto d’autore che venivano scambiati attraverso i suoi server?

Nel luglio scorso, un giudice di San Francisco aveva ordinato a Napster di bloccare ogni scambio di musica prodotta dalle case discografiche che avevano sporto denuncia, in nome del copyright, fino a che il caso fosse esaminato a fondo.

Ma il sito ottenne la sospensione dell’ordinanza in appello. Su questo appello, la Corte ha deciso lunedì, stabilendo che l’ordinanza è andata “troppo oltre”, rimandandola ai giudici di primo grado perché apportino “immediatamente” modifiche.

Intanto, mentre scrivo questa notizia mi sono scaricato un bel pezzo jazz di Miles Davis e Sonny Rollins: It’s Only a Paper Moon. Ovviamente in mp3, ovviamente da Napster.

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