Ralph Nader, noto attivista USA a difesa dei diritti dei consumatori, chiede maggior responsabilità pubblica a ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l’ente nonprofit attivato lo scorso anno per la gestione della registrazione dei domini Internet. Ribadendo che il diritto al possesso di un tale dominio va paragonato al diritto di “avere un indirizzo, un numero telefonico e un nome”, Nader ha ribadito le sue critiche rispetto ad una sorta di privatizzazione dell’organizzazione, e ne chiede la pubblica diffusione delle circolari interne nonché del budget di spesa. Similari preoccupazioni non sono certo nuove su Internet, dove da più parti si paventa l’esclusione della partecipazione pubblica a favore degli interessi industriali che sarebbero dietro alla creazione di ICANN.
Un ambito, questo legato alla registrazione dei domini, in cui va segnalato l’accordo appena siglato — ma che va ratificato, forse a inizio novembre, e per 30 giorni è a disposizione dei commenti pubblici sul sito di ICANN — tra quest’ultima, il Ministero del Commercio USA e Network Solutions Inc., monopolio della registrazione fino all’avvento dell’organismo nonprofit. I nuovi domini potranno ora pagare soltanto 6 dollari all’anno (a partire dal prossimo 15 gennaio), contro i 35 richiesti tuttora da Network Solutions. Quest’ultimo continuerà comunque a gestire l’enorme database dei domini per i prossimi quattro anni, pur concedendolo in visione a tutti gli enti internazionali addetti alla registrazione nominati da ICANN.
Il testo dell’accordo: http://www.icann.org/agreements.htm