Chi trova un hacker (bravo), trova un tesoro. Lo sanno bene in Norvegia, dove un hacker ha trovato la “chiave” per aprire lo scrigno di un tesoro di cultura.
Andiamo a monte. Reidar Djupedal aveva concepito un database che recensiva più di 10 mila opere redatte in “nynorsk”, la nuova lingua norvegese creata nel 1850 per unificare i numerosi dialetti presenti in questo paese scandinavo.
Un’eredità che Djupedal non era riuscito a consegnare ai posteri. Morto lui, non aveva lasciato a nessuno la password per accedere al database.
Un brutto rompicapo per un centro culturale norvegese che voleva aprire lo scrigno e studiarne il contenuto.
Che fare? I responsabili del centro pensano di pubblicare una richiesta di aiuto su Internet e ottengono subito risposta.
A rispondere uno svedese esperto di informatica che, utilizzando il servizio lostpassword.com scopre la password.
Per la verità, Djupedal non aveva scelto una parola chiave impossibile e troppo difficile: “ladepudj”, il suo cognome al contrario.
Sono bastate cinque ore all’informatico svedese per risolvere l’enigma dalla pubblicazione del bando di aiuto e consegnare aperto il ricco scrigno di opere.