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Chi ha paura del pinguino?

13 Gennaio 2003

Chi ha paura del pinguino?

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Goldman Sachs e il CES di Las Vegas confermano le buone promesse per Linux in server high-end e sistemi embedded

Il buon giorno si vede dal mattino. E per GNU/Linux il mattino del 2003 appare luminoso. A conferma di precedenti promesse a tutto campo, ecco ora ulteriori segnalazioni in arrivo da fonti qualificate.

Il sistema open source acquisterà spazio e utenti non solo nel settore dei server low-end ma anche e soprattutto nell’informatica della grande imprenditoria. Questa la conclusione centrale di una ricerca fresca fresca curata dal noto gruppo d’investimento Goldman Sachs. Il rapporto, sotto il titolo ad effetto ma efficace di “Fear the Penguin”, Temere il pinguino, sottolinea come Linux, tipicamente basato sull’hardware a basso costo di Intel, sia sul punto di dare l’affondo finale al mondo Unix, dove imperano clientela esigente, attività complesse e prezzi elevati. Il documento specifica tra l’altro come “gli sviluppi tecnologici e le dinamiche di mercato” sembrano spingere Linux a “divenire il sistema operativo dominante nei server higher-end dei database in ambito enterprise.” In tal senso l’indagine fa da contraltare a quella diffusa un mese fa da IDC secondo cui alla fin fine Windows risulterebbe meno dispendioso di Linux in parecchie circostanze, in gran parte per via dei minori costi gestionali del primo.

La ricerca di Goldman Sachs comprendeva un sondaggio su 100 corporation statunitensi sugli attuali e futuri impieghi di Linux: 19 di queste lo usano su server low-end, 14 per far girare i database interni, 11 sui mainframe e 12 su macchine desktop. Per le altre che prevedono di fare il grande salto, queste le motivazioni primarie: buon equilibrio tra prezzo e prestazioni per l’hardware Intel, stabilità e sicurezza per l’operatività complessiva dei server, ampia disponibilità di software adeguato. Pur prevedendone una netta crescita, insomma, lo studio non considera Linux una diretta minaccia a Microsoft. Aggiungendo tuttavia che “Linux ostacolerà la penetrazione di Windows nei data center delle grandi aziende, area che soltanto recentemente Microsoft ha iniziato a puntare,” si legge ancora nel rapporto. Ciò grazie anche al fatto importante che Linux non viene sviluppato da un’unica azienda e pertanto è oggettivamente più idoneo ad operare efficacemente su diverse piattaforme hardware. E non produce il tipico effetto di “lock-in” perpetuo di sistemi o software proprietari.

GNU/Linux riceve spinte sostanziose anche dai grandi dell’high-tech, sull’abbrivo degli entusiasmi suscitati dall’annuale kermesse Consumer Electronics Show. Svoltasi a Las Vegas nei giorni scorsi, l’ultima edizione dell’evento ha visto tra l’altro l’attesa relazione del presidente di Sony, Kunitake Ando, davanti a circa 1500 visitatori. Quest’ultimo ha dipinto a tinte forti l’imminente arrivo del cosiddetto “ubiquitous value network.” Si tratta in pratica di creare una piattaforma comune e unificante tra i dispositivi mobili, il PC e le varie apparecchiature per la casa, una sorta di rete interna che avrà al centro la vecchia cara TV, pur se non più con funzioni “passive” bensì ampliate e interattive. Il tutto, ha confermato Kunitake Ando, dovrebbe girare su Linux, meglio su apposite versioni avanzate del sistema mirate ai dispositivi elettronici per la casa del futuro e da realizzare con altre grosse aziende del settore. Sottolineando come “la vera star dell’imminente epoca della banda larga sarà l’utente,” il presidente di Sony ha ribadito l’essenzialità di una tale inter-operabilità casalinga a livello globale. Ne consegue il prossimo arrivo di nuove piattaforme — anche queste basate su Linux — in grado di personalizzare al massimo gli apparecchi broadband una volta connessi alla rete di casa.

Cogliendo la balla al balzo nello scenario di cui sopra, sempre da Las Vegas MontaVista Software rilancia la propria strategia di penetrazione nel mercato dei consumer electronics. Ciò grazie al rilascio di MontaVista Linux Consumer Electronics Edition 3.0 insieme ad altre soluzioni miste inclusive di semiconduttori, applicativi e dispositivi ad hoc. Il pacchetto rappresenta la prima combinazione tra sistema operativo e ambiente di sviluppo per applicazioni dirette ai device casalinghi. In tal modo Linux viene arricchito con efficaci opzioni gestionali affidabili e consistenti con le diverse esigenze dei singoli utenti. Consumer Electronics Edition 3.0 consente inoltre ai vari produttori di mettere a punto soluzioni personalizzabili, con l’intervento di terze parti, per settori annessi quali i dispositivi per l’automobile e la mobilità in generale.

Come chiarisce Jim Ready, CEO dell’azienda, il pacchetto non fa altro che espandere “l’esperienza accumulata da MontaVista nel campo dei sistemi embedded Linux e nel mercato dei consumer electronics”. Non a caso le maggiori società mondiali di tale mercato, da Sony a Panasonic a Yamaha, sono clienti di MontaVista. La quale non è altro che una delle punte di diamante della rampante penetrazione del pinguino nel mondo dei sistemi embedded. Attualmente oltre 100 produttori usano i programmi open source di MontaVista in una vasta gamma di apparecchi di uso quotidiano: telefoni mobili, PDA, video-registratori personali, set-top box, televisioni ad alta definizione, sistemi di home theater, lettori DVD avanzati, macchine per Karaoke, sistemi di comunicazione in autoveicoli. Scenario più che promettente per il prossimo futuro, come ribadisce lo stesso Jim Ready: “A dimostrazione della validità dei prodotti digitali di ampio consumo di prossima generazione basati su Linux”.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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