La scrittura creativa è molte cose
La scrittura creativa è un modo per esercitarsi a scrivere. Per fare pratica, per prendere confidenza con carta e penna.
È darsi una possibilità per tutte le volte che si è detto ma io non so scrivere.
È un modo per ascoltarsi, per guardarsi dentro e venire a patti coi propri demoni.
È mettere a tacere il giudizio e farsi spazio sulla pagina.
È avvicinare tra loro parole che non avresti mai messo vicine, un po’ come il fucsia col rosso.
È abituarsi a sentire il suono delle parole e della punteggiatura.
È dilungarsi, seguire il filo dei propri pensieri, scrivere cose senza senso, e poi pulire, tagliare, limare.
È usare la stessa parola in contesti diversi per vedere che effetto fa.
È imparare a leggere, sempre e tanto.
È sforzarsi di trovare le parole giuste.
È smetterla di trattenere il respiro.
È lasciarsi andare e insieme darsi un tono.
Siamo ciò che scriviamo
Scriviamo ovunque e continuamente, anche senza accorgercene. Scriviamo parlando e parliamo scrivendo. Ogni parola che usiamo ci identifica, esprime la nostra identità quanto i vestiti che indossiamo.
Scrivendo lasciamo che le persone si facciano un’idea di noi. Di chi siamo. Di come ci comportiamo, di cosa ci piace.
La scrittura ci rappresenta. Dice molto di noi. E ci appartiene. Nessuno può toglierci il nostro modo di scrivere. E se l’abbiamo smarrito, basta esercitarsi, scrivere, scrivere, scrivere per ritrovarlo.
Quando ritroviamo il nostro modo di esprimerci è come se in qualche modo ci ricentrassimo anche come persone.
Io prendo appunti su di me, su quello che mi succede, su quello che leggo, sento, vedo continuamente.
Dico solo che non ho un’agenda digitale. E se l’avessi non mi cambierebbe la vita anzi. Se non lo scrivo su carta lo dimentico.
Dove scriviamo, come scriviamo
Ho tre taccuini, due piccoli e uno grande più l’agenda annuale.
Un’infinità di fogli volanti, screenshot e note audio.
Peccato dimenticarmi spesso dove ho scritto cosa.
Fino a poco tempo fa non avevo l’abitudine di rileggere i miei appunti. Adesso lo faccio e mi capita di pensare: ma l’ho scritto davvero io? Ma perché quegli appunti vedano la luce devono sottoporsi a molti passaggi.
Quando non so cosa scrivere o come iniziare qualsiasi parola mi venga in aiuto è ben accetta. E per trovare una parola spesso basta alzare la testa e guardarsi in giro.
Il difficile non è cominciare, è sistemare. Lisciare. Abbellire. Uniformare. E anche mettere un punto o darci un taglio.
I mezzi, l’atmosfera contano poco, meglio avere gli strumenti giusti che lascino fluire la creatività.
Colleziono stilografiche dalle elementari, le preferisco con la punta media. Quadernetti che stanno in una mano tutti rigorosamente con la copertina morbida. Ho la stessa agenda da cinque anni. Uso solo matite Paper Mate Non-Stop. E di recente sono in fissa con i pennarelli neri. Insieme a pile di libri e post-it di tutti i colori tutte queste cose riempiono la mia scrivania. Infatti spesso lavoro dal divano!
Quando non riesco a scrivere esco a camminare. Cammino un’ora o due, mi guardo attorno. Non subito ma a un certo punto mi dimentico dell’ansia da foglio bianco. Se sono fortunata quando subentra la stanchezza arriva anche un’idea.
Uscire e far due passi per me resta il modo migliore per fare spegni e riaccendi. Se c’è del verde intorno ancora meglio.
Le idee arrivano quando meno te lo aspetti e per questo sarebbe utile avere sempre un taccuino a portata di mano. Vincere la pigrizia, smetterla di lasciarle andare in giro libere di andare a bussare a un’altra porta. Fermarle quando le intravediamo appena.
Le idee sono dappertutto. Siamo noi ad essere distratti.
C’è una cosa che mi fa ridere e piangere insieme. Guardare le persone alla fermata del pullman o in metro. Fossi nuda non se ne accorgerebbe nessuno. Hanno tutti lo sguardo al cellulare.
Avere delle cose da dire: tra creatività, ispirazione ed esercizi
È impossibile non aver niente da scrivere. Si possono fare liste bellissime (e lunghissime) su qualunque cosa ci accada in una giornata.
Certo è come allenarsi. Serve un po’ di forza di volontà.
Ma anche esercitare la forza di volontà è una bellissima spinta per crescere e migliorarsi.
Certo c’è l’ispirazione, ma parlerei più d’inspirazione perché come diceva qualcuno, l’ispirazione l’abbiamo dentro.
La creatività spesso viene confusa con la supercazzola. Si può dire supercazzola?
Invece è l’opportunità di dare spazio ad un nuovo approccio, a nuove idee a nuovi linguaggi.
La creatività è ricerca, è personalità, è trovare la propria voce, anche quando si parla di aziende.
Riprendo le parole di Julian Beck del Living Theatre che diceva Ognuno è un artista sublime: ora, per poter realizzare questo potenziale artistico, anziché custodirlo profondamente dentro di sé, occorre avere qualcosa di così impellente da dire, che poi si troverà necessariamente il mezzo migliore e più bello per esprimerlo.
Il punto sta proprio nell’avere delle cose da dire.
Tutti siamo scrittori creativi se non mettiamo a tacere la voce che abbiamo dentro.
A proposito di creatività, di creative confidence, c’è questa bellissima definizione data dai fondatori di IDEO David e Tom Kelley:
Nella sua essenza, la confidenza creativa sta nel credere nella propria abilità di creare il cambiamento nel mondo attorno a sé.
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