Dal Canada emergono le preoccupazione dei gestori delle trasmissioni via cavo, di fronte alla concorrenza della televisione via satellite.
Se per i consumatori le piccole antenne paraboliche che appaiono come funghi sui balconi o sui tetti vogliono dire vantaggi per la visione della televisione, per i distributori di televisione via cavo simboleggiano la minaccia al loro mercato.
In Canada come nel resto del mondo, la televisione satellitare ha una percentuale significativa rispetto alla televisione via cavo che per anni (soprattutto dall’altra parte dell’oceano) aveva il quasi monopolio.
Ad esempio (dati canadesi) alla fine del 2001 si contavano 8,3 milioni di abbonati alla televisione via cavo, contro 1,1 milione di possessori di antenne paraboliche.
Secondo analisti, la televisione via satellite continuerà ad accrescere in termini di consensi e di mercato e, alla fine, i due sistemi saranno condannati alla coesistenza.
In Canada due dei quattro più importanti distributori via cavo hanno iniziato ha risentire degli effetti di questa concorrenza, mentre le altre due (le più importanti) dichiarano che non ne risentono troppo.
In quest’ultimo caso, però, una delle due aziende è anche uno dei due fornitori di accessi alla televisione via satellite, segno che il miglior modo per sopravvivere è diversificare (sempre che si abbiano le risorse necessarie per gli investimenti).
In Italia, per la verità, se da un lato i servizi via cavo sono ancora lontani dall’essere una realtà, i servizi forniti via satellite hanno un grande nemico: la pirateria. A fronte di antenne paraboliche di tutte le dimensioni che spuntano come funghi nelle nostre città e paesi, il numero di abbonati rimane basso.