È ufficiale: la causa della catastrofe della navetta Columbia del 1 febbraio e della morte dell’equipaggio è dovuta al colpo causato da un pezzo di isolante sul bordo di attacco di un’ala.
Questa, secondo i nuovi test, è la causa “irrefutabile” dell’incidente, come dichiarato da uno degli inquirenti.
“Abbiamo trovato la causa irrefutabile”, ha detto Scott Hubbard in un’intervista al network televisivo americano CBS, anche se ha prudentemente aggiunto che il distacco di una parte del rivestimento isolante del serbatoio centrale è stata “la causa più probabile” della perdita del Columbia e dei sette astronauti.
Gli inquirenti hanno scagliato contro il bordo di un’ala della navetta ricostruita, un pezzo di materiale isolante da 750 grammi a una velocità di 800 km/h, provocando un buco di 40 centimetri di larghezza.
Alcuni membri della commissione di inchiesta sull’incidente del Columbia hanno già detto a più riprese che l’impatto dell’isolante è stata “la causa più probabile” della catastrofe.
Gas molto caldi sono così penetrati nell’ala al momento del rientro nell’atmosfera, facendo fondere la struttura metallica interna composta da acciaio, rame e nickel.
“Sono soddisfatto che, dopo mesi di inchiesta, siamo stati capaci di dimostrare il legame tra il rivestimento e i danni”, ha dichiarato Hubbard aggiungendo che, a suo avviso, era impossibile riparare la navetta mentre orbitava intorno alla terra.