Correva il 1999 quando accoglievo l’ultima versione di Flash come l’ultimo episodio di “una strisciante e irreversibile rivoluzione nel modo di pensare il World Wide Web” (Macromedia Flash: cronaca di una rivoluzione annunciata).
Flash, nel frattempo, è diventato quello che tutti sappiamo, con MX e l’introduzione del linguaggio ActionScript, assieme a un autentico apparato di servizi dedicati. La seconda cosa da fare, dopo avere installato un browser come Firefox che non l’abbia già incluso per potere navigare, è procedere all’installazione del plugin di Macromedia. Il formato di Flash non è diventato solo uno standard del Web, ma anche il corrispettivo del PDF per i file di animazione.
Se n’era accorta proprio in quegli anni una piccola società di software, la Nexus Concept, che aveva battezzato “FlashCam” un suo piccolo applicativo per registrare le azioni compiute su un PC esattamente come venivano restituite a monitor, in un file animato non rimaneggiabile. Una piccola grande idea di cui pochi seppero accorgersi, estraendola dal mare dei programmi disponibili sui siti di shareware. Non era la prima volta che usciva un prodotto simile, ma era la prima in cui il documento generato era uno standard per tutti i computer e anche per il Web.
Non ha tardato, invece, Macromedia ad accorgersi che qualcuno aveva realizzato un business utilizzando i prodotti del suo orto.
Con il volume di fuoco dei maggiori leader di mercato, ha fatto suo il prodotto ribattezzandolo Robodemo (da non confondere con Robohelp, sempre suo). Oggi, quella stessa idea, Macromedia, società nota per applicativi di editing multimediale e di authoring didattico come Director, Authorware, Flash, Dreamweaver, sta per re-immetterla sul mercato con un nuovo nome, Captivate.
Basterebbero le sole doti “originarie”, di produttore immediato di simulazioni, a fare di lui uno strumento elettivo per tre tipi di utilizzatori:
- Educatori e sviluppatori di courseware
- Autori di documentazione tecnica, Supporto tecnico e help desk
- Realizzatori di demo commerciali o di marketing.
Alle simulazioni che già realizzava la FlashCam, Captivate aggiunge soprattutto la possibilità di manipolare il file ottenuto dal registratore aggiungendo testi interattivi, commenti audio, filmati, immagini esterne, collegamenti esterni alla rete o a documenti allegati, di collegare le parti di più filmati fra di loro di costruire una “struttura” (outline) didattica, di preparare dei quiz o di totalizzare dei punteggi automatici di prestazione.
Il programma importa i principali formati multimediali e testuali come Rich Media (SWF, FLA, AVI, GIF, JPEG, BMP, PNG, ICO, EMF, WMF, HTML, RTF…) e soprattutto Microsoft PowerPoint (importa un intero progetto o anche solo le slide selezionate: ogni slide PPT viene convertita in una slide Captivate). Le ambizioni del programma, a non essere relegato fra le b-application, sono evidenti se si pensa che è stato concepito per venire integrato nei principali LMS, grazie soprattutto alla sua anima XML multi-standard. A proposito di standard, i prodotti che vengono realizzati sono compatibili con i principali standard di courseware (SCORM e AICC prima di tutto). In questo momento Macromedia spinge perché l’integrazione privilegiata sia quella con Authorware e soprattutto la piattaforma di delivery Breeze (per realizzare meeting ondine, presentazioni e corsi in rete) e al complementare tool di assessment Perception di Questionmark.
Nello stile di Macromedia non si prevede la stesura di nessuna linea di codice (ma i più bravi potranno sempre cimentarsi in arditi, ma non indispensabili, actionscript), solo un’infinità di finestre d’impostazione fra le quali predominano le famigerate timeline.
Al di là di quello che fa, Captivate è importante soprattutto per quello che rappresenta nello scenario delle applicazioni, dei metodi e delle strategie del courseware – e quindi dell’e-learning. La stessa Macromedia probabilmente si va accorgendo solo adesso (e forse incidentalmente, grazie a qualche dipendente illuminato ai margini dei grandi progetti e prodotti) che i corsi basati su computer funzionano solo se sono semplici, piccoli, brevi, pratici e rapidi. Se sono realizzabili dai diretti interessati, dagli impiegati esperti in tempo reale.
Diventa evidente il vantaggio che presenta nei confronti dei grossi calibri uno strumento in grado di realizzare subito e in sobrietà gli obiettivi desiderati senza richiedere particolari apprendimenti, competenze, tempo e lavoro.
In Captivate sono state inserite solo le features principali dei prodotti maggiori, come Authorware o Flash, ed è stata aggiunta la possibilità di adattare i files prodotti a delle finalità personalizzabili, ma senza ambizioni eccessive.
A far già uso di Robodemo (e quindi in futuro di Captivate) sono Università come quella del Nevada, a Las Vegas, o quella della California, a San Diego, produttori di sistemi di e-learning come WebCBT o SmartPixels, ma anche la Guardia Costiera degli U.S. o imprese come Safety-Kleen Systems, Electric Rain gli Studios Orion, StarLogic o Protractor. In Italia usavano già FlashCam Enel Distribuzione Piemonte e l’Azienda Energetica Municipale di Torino.
Lasciando a quelli che lo utilizzano l’approfondimento delle caratteristiche tecniche, termino sottolineando le interessanti implicazioni che questo prodotto suggerisce riguardo alla strategia e al metodo della formazione supportata dagli elaboratori. A questo proposito si può affermare che finalmente il senso del courseware e della formazione al computer possa essere compreso per ciò che ha di veramente originale e che si delinei finalmente il senso dell’e-learning: la realizzazioni di corsi alla portata di tutti, che probabilmente verrà integrata nei prossimi pacchetti di Office.
La formazione sarà il prossimo traguardo dell’automazione d’ufficio e allora anche le organizzazioni cambieranno, scambiandosi, non solo più comunicazioni e documenti, ma soprattutto – come autentiche Learning Organization – apprendimento, aggiornamenti e conoscenze: uno scenario eccitante tutto da inventare.