Nel corso dei primi sei mesi del 2001, le vendite di musica negli Stati Uniti sono calate del 9,4 %, anche se l’Associazione americana dell’industria discografica (RIAA) assicura che il sito Napster non costituisce più una minaccia.
Nel primo semestre le vendite di CD sono calate del 5,3 % a 398 milioni di unità e del 2,7 % a 5,528 miliardi di dollari di fatturato.
Aumentate invece le vendite di cassette che hanno avuto una performance in positivo del 42 % a 176 milioni di dollari.
Un calo delle vendite che sta facendo riflettere le grandi company discografiche sui gusti dei consumatori che preferiscono procurarsi la musica attraverso Internet e che ha mosso il mercato dei servizi di abbonamento online per la musica.
La RIAA, intanto, controlla come un cane da guardia anche l’uso dei CD-R (i cdrom scrivibili) con cui i consumatori possono incidere le loro compilation per ascoltarle sui propri lettori.
La signora Rosen, presidente dell’associazione dei discografici, afferma che uno studio preliminare ha dimostrato che il 70 % dei consumatori che hanno scaricato musica hanno masterizzato un CD.
Un’attività, questa, che deve trovare una regolamentazione tra il dovere di proteggere il diritto d’autore e non mortificare la passione dei consumatori per la musica.