Il testo di Stewart (suddiviso nell’edizione italiana in due volumi), eccellente esempio della ricca tradizione manualistica anglosassone, è, a mio avviso, particolarmente adatto a soddisfare le esigenze della nuova realtà universitaria italiana.
Esso, infatti, tende a sottolineare l’interazione fra la matematica e le applicazioni, pur mantenendo un buon livello di rigore concettuale. Il testo raggiunge pienamente lo scopo di mostrare come la matematica sappia fornire brillanti risposte a importanti problemi scientifici e applicativi.
Stewart introduce sistematicamente i nuovi argomenti attraverso esempi applicativi e questioni pratiche, mostrando in primo luogo l’importanza e l’utilità della loro traduzione in problemi matematici. Allo studente viene impartito un duplice insegnamento: per prima cosa egli impara a utilizzare il linguaggio matematico per formulare i problemi nel modo più appropriato, e in seguito ad applicare, o sviluppare se necessario, i metodi matematici per ottenere la soluzione.
L’impostazione del testo ha il pregio di mostrare come la matematica sia una fonte non di concetti astratti fini a se stessi, ma di diverse metodologie utili per risolvere questioni concrete. Questa caratteristica lo rende uno strumento didattico particolarmente adatto, secondo me, all’insegnamento della matematica di base nei corsi di laurea tecnico-scientifici non specificamente rivolti agli studenti di Matematica.
La traduzione è stata realizzata in collaborazione con Monica Conti, Federico Vegni e Gianmaria Verzini, ai quali va il mio più sentito ringraziamento.