Dopo lo scoppio della bolla Internet, si credeva che Buy.com non sarebbe mai più comparso in borsa, invece l’ex start-up prepara il suo ritorno al Nasdaq per le prossime settimane. I documenti necessari sono stati depositati il 25 gennaio scorso presso il SEC (Security Exchange Commission), a New York.
I destini di questo supermercato online a prezzi contenuti, apparso nel 1997 e che vale attualmente 290 milioni di dollari di fatturato, sono oggi più che mai legati alle ambizioni borsistiche del suo fondatore, Scott Blum. All’inizio dell’anno 2000, Blum aveva prudentemente rivenduto la sua partecipazione in Buy.com alla società Internet giapponese SoftBank. L’ingresso in borsa (IPO) che ne era seguito aveva valorizzato i titoli Buy.com immessi sul mercato, portandoli a 195 milioni di dollari.
Alcuni mesi più tardi, intervenuta la crisi della new economy, Buy.com, il cui modello economico non si era ancora affermato, perdeva 100 milioni di dollari all’anno. La società uscì dunque dal Nasdaq, non riuscendo a rimanere sopra la soglia di 1 dollaro per azione. È in questo momento che Scott Blum sceglie di riapparire, nel 2001, e riprendere il 98% delle quote della società per la moderata cifra di 23,6 milioni di dollari, cioè 17 centesimi per azione.
Oggi, il fondatore di Buy.com spera di guadagnare 85 milioni di dollari con il prossimo ingresso in borsa. Questi fondi dovrebbero servire, in modo prioritario, a rimborsare i 22,7 milioni di dollari del debito contratto dalla società con la ThinkTank Holdings. Ogni singola azione sarà quindi proposta a 13 dollari.
Nonostante una diversificazione sensibile delle sue attività, oltre all’informatica i libri, lo sport, la musica e i giocattoli, il supermercato online risulta essere sempre in perdita. Dalla sua creazione, Buy.com ha già bruciato circa 400 milioni di dollari.
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