Il candidato presidenziale USA George W. Bush ha avviato azione legale contro un sito Web di satira politica nei suoi confronti. In particolare ci si riferisce a una vignetta che lo vede ritratto con una cannuccia nel naso mentre inala polvere bianca, sotto la dicitura “È ipocrisia, stupido.” Un caso emblematico che dovrebbe mettere alla prova i limiti esistenti tra libertà d’espressione e senso di humour di certa classe politica statunitense.
Si tratta in pratica delle polemiche relative al presunto uso di cocaina da parte di Bush in anni giovanili. Senza mai chiarire la questione, il suo staff si è particolarmente concentrato sulle critiche diffuse via Internet, acquistando nei mesi addietro fino a 60 siti con nomi simili a quello di Bush ma peggiorativi o ironici. Venuto a conoscenza del contenuto di questo sito, il candidato repubblicano ha poi dichiarato: “Occorre porre dei limiti alla libertà.” I suoi avvocati contestano al responsabile dello stesso sito, Zack Exley, l’infrazione alle norme sul copyright per essersi illegalmente appropriato di fotografie di proprietà del sito ufficiale della campagna pro-Bush.
Ma com’era lecito attendersi, l’azione legale non ha ottenuto altro che l’effetto opposto. In meno di un mese, oltre sei milioni di persone hanno visitato il sito incriminato, numero assai più elevato di quanti hanno invece raggiunto il sito ufficiale. Anche Exley dovrà però difendersi dall’accusa di essere un “cyber-squatter”, avendo in precedenza offerto di vendere il proprio dominio allo stesso Bush per 80.000 dollari, scesi poi a 30.000.