Una commissione di esperti sulla sicurezza cibernetica è stata creata dal presidente americano George W. Bush per controbattere le minacce che vogliono gli Stati Uniti bersaglio di attacchi informatici.
A capo di questo “ufficio di protezione delle infrastrutture più importanti”, Bush ha messo un consigliere speciale.
Il servizio comprenderà rappresentanti di vari ministeri, avrà il compito di dare raccomandazioni per “proteggere i sistemi informatici delle infrastrutture importanti e le équipe fisiche che li supportano”.
Il testo redatto da Bush sottolinea come le reti informatiche siano essenziali per l’amministrazione, ma anche per operatori-chiave del settore privato come le telecomunicazioni, l’energia, i trasporti, i servizi finanziari, l’acqua, la sanità e i servizi d’urgenza.
Un testo del decreto che arriva dopo gli avvertimenti pubblicati dall’FBI sui delitti informatici.
Questo rapporto dei Federali spiega che “gli avvenimenti politici e la situazione internazionale porteranno a contestazioni sempre più frequenti per la via cibernetica”.
I pirati informatici e i “contestatori cibernetici” si organizzano sempre di più e le loro tecniche saranno sempre più sofisticate, ma continueranno ad agire verosimilmente sia modificando siti, sia assillando i server per saturarli.
Il documento termina precisando che i danni provocati da questi attacchi finora “sono stati minimi, ma sottolinea anche come “le infrastrutture saranno certamente nell’avvenire un bersaglio dei pirati, il cui scopo sarà la distruzione intenzionale piuttosto che il blocco per il pubblico o una rivendicazione politica”.