Della società, quotata al Nuovo Mercato e al Nasdaq americano, leader nel settore della pubblicità e della musica sul Web, i cyberfinanzieri del Gruppo Repressione Frodi hanno denunciato il legale rappresentante, il responsabile del trattamento dei dati personali e la società stessa come persona giuridica.
Buongiorno.it, secondo l’accusa, era stata incaricata di gestire il database degli iscritti a una newsletter abbinata a un noto sito Internet ma, anche dopo la risoluzione del contratto con il titolare del sito Web in questione, la società avrebbe continuato a utilizzare il sistema informatico di gestione del servizio di newsletter inviando migliaia di e-mail pubblicitarie agli abbonati senza averne chiesto il preventivo consenso, spamming dunque.
Secondo l’accusa, questo atteggiamento fraudolento avrebbe procurato a Buongiorno Vitaminic un naturale e consistente doppio vantaggio: da un lato lo sfruttamento gratuito di tale database con il beneficio del mancato pagamento dei diritti dovuti al titolare del sito Internet, dall’altro la diffusione del proprio marchio e la possibilità di sfruttare una platea di utenza abusiva, cui recapitare messaggi pubblicitari sulla propria attività.
Sembra vi siano stati, inoltre, grossi problemi per gli utenti che hanno avuto grosse difficoltà a cancellarsi dalla newsletter.
Gli elementi probatori acquisiti sono stati comunicati anche al Garante per la protezione dei dati personali che dovrà pronunciarsi sull’eventuale applicazione della sanzione amministrativa a titolo di risarcimento danni: 250 euro per ogni comunicazione indesiderata.
In seguito alla diffusione di tali notizie, la società è crollata in Borsa: Piazza Affari ha visto il titolo perdere il 6,62% sul prezzo di riferimento.