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BT erige barriere invalicabili per i siti pedopornografici

11 Giugno 2004

BT erige barriere invalicabili per i siti pedopornografici

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Lo storico operatore britannico British Telecom ha realizzato un sistema di filtri che impedirà automaticamente l'accesso a contenuti Web pedofili

Due milioni e settecentomila navigatori, tanti sono gli utenti online nel Regno Unito, vedranno Internet farsi un po’ più piccolo e un po’ meno libero, ma per il loro bene. British Telecom (BT) ha infatti dato il via alla sperimentazione, presso tutti i suoi abbonati, di una tecnologia chiamata Cleanfeed, che proibisce a chiunque l’accesso ai siti dai contenuti pedofili.

La piattaforma funziona in collegamento con un database di 3.000 siti “proibiti” costituita dall’Internet Watch Foundation (IWF), un organismo di protezione dell’infanzia creato dai protagonisti del panorama Web britannico nel 1996 e diventato, tra l’altro, l’hotline ufficiale per segnalare questo tipo di contenuto.

Secondo la IWF, meno dell’1% dei siti illegali si trovavano nel Regno Unito nel2003, contro il 18% nel 1997. Il 23% dei siti Internet dediti a simili pratiche sono ubicati in Russia, mentre il 55% ha sede negli Stati Uniti.

“Per arginare il fenomeno abbiamo deciso di chiudere le frontiere – spiegha Mike Galvin, direttore Internet di BT -. Cleanfeed è una piattaforma tecnologica che si installa al centro della rete. Utilizza due livelli di selezione che riguardano la totalità del nostro traffico. Se un utente accede a uno dei 3.000 siti registrati dalla IWF, vedrà comparire una pagina di errore 404”.

Cleanfeed è concepita per impedire a un navigatore di approdare per errore su uno di questi siti,non si occupa dell’aspetto repressivo. BT ha lavorato soprattutto a rendere la sua piattaforma trasparente, per non rallentare il traffico.

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