Il giudice americano Collen McMahon ha recentemente respinto l’istanza presentata da British Telecom che affermava di avere inventato e brevettato nel 1976 il primo link ipertestuale e di avere, di conseguenza, il diritto di ottenere una forma di remunerazione da tutti gli attuali utilizzatori di tale invenzione.
La società inglese aveva, infatti, intentato un’azione contro Prodigy, un fornitore d’accesso americano, accusandolo di aver violato il brevetto e, nel giugno 2000, aveva proposto ad altri 16 fornitori d’accesso di acquistare una licenza che avrebbe loro consentito di continuare a utilizzare legittimamente i link.
Nel marzo scorso, però, il giudice aveva già anticipato che il brevetto in questione, detto della “pagina nascosta”, non poteva comprendere anche la nozione di ciò che viene definito link ipertestuale, in quanto tale brevetto – il cui nome è Sargent – descrive semplicemente un sistema nel quale più utilizzatori, grazie a terminali connessi, possono accedere ai dati conservati su un server centrale.