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Brevettabilità del software: il voto del Parlamento europeo anticipato al 30 giugno

27 Giugno 2003

Brevettabilità del software: il voto del Parlamento europeo anticipato al 30 giugno

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Il voto del Parlamento europeo sulla direttiva europea sulla brevettabilità del software, inizialmente previsto per il mese di settembre, è stato anticipato al 30 giugno. Gli oppositori alla direttiva protestano e denunciano questa procedura "a tappe forzate"

Il 20 giugno scorso, il programma della seduta del Parlamento europeo fissata per il 30 giugno 2003 è stato modificato. Una nuova voce è stata aggiunta all’ordine del giorno: “Diritto di brevetto: brevettabilità delle invenzioni attuate mediante computer”.

Riuniti in seduta plenaria, lunedì prossimo gli euro parlamentari dovranno pronunciarsi sulla proposta di direttiva intesa a stabilire la brevettabilità dei software in Europa, secondo il modello già in vigore negli Stati Uniti. La votazione avverrà soltanto 13 giorni dopo il completamento della relazione della Commissione giuridica e del mercato interno del Parlamento europeo, incaricata di esaminare il progetto di direttiva.

Arlène McCarthy, eurodeputata britannica eletta tra le file del New Labour, è la relatrice presso la Commissione giuridica del Parlamento europeo ed è un’accanita oppositrice di ogni limitazione al principio della libera brevettabilità.

Hartmut Pilch, portavoce del FFII (Foundation for a free information infrastructure), un’associazione tedesca che combatte la direttiva insieme alle associazioni per il software libero e dei Verdi europei, spiega: “Siamo sorpresi della velocità e della facilità con la quale Arlène McCarthy è riuscita a far cambiare il calendario parlamentare. È stata una procedura piuttosto oscura. Come potranno i deputati – aggiunge – leggere il testo, redigere e tradurre gli emendamenti e cercare sostegni politici in un tempo così breve?”. La petizione Eurolinux, ricorda inoltre Hartmut Pilch, presentata proprio contro questa direttiva, ha raccolto più di 150.000 firme, tra le quali quelle di 2.000 dirigenti d’azienda e di 25.000 sviluppatori software.

Gli oppositori alla direttiva sottolineano che la fretta con la quale il testo sulla brevettabilità sarà esaminato non è in sintonia con la gravità di una questione intorno alla quale si dibatte ormai da anni. Inoltre, altre due commissioni, quella della Cultura e quella dell’Industria, avevano emesso un parere sfavorevole alla proposta di direttiva, ma la Commissione Giuridica non ne ha tenuto conto nella relazione che ha depositato presso l’ufficio del Parlamento.

Secondo gli oppositori alla direttiva, la situazione è realmente critica. Secondo la maggior parte di loro, in queste condizioni, i deputati voteranno soltanto il testo presentato dalla McCarthy, in quanto non sarà possibile presentare emendamenti per mancanza di tempo. In effetti, Arlène McCarthy, la cui prima relazione è stata modificata dalla Commissione giuridica, ha introdotto delle novità nel testo di base, ma secondo alcuni osservatori si è trattato solo di “cosmesi”.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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