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Borges e l’idea di ebook

26 Giugno 2013

Borges e l’idea di ebook

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Gli sforzi per trasformare il concetto di libro elettronico in esperienza concreta sono ancora all'inizio, e insufficienti.

Contemporaneamente alle prese con la scrittura di ebook e la lettura in generale, ho incrociato il passo con la Storia dell’eternità, raccolta di saggi di Jorge Luis Borges del 1936, quando lavorava da bibliotecario a Buenos Aires.

Il pensiero borgesiano è che l’eternità sia una creazione umana, descritta al meglio nel quinto libro delle Enneadi di Plotino e nell’undicesimo delle Confessioni di Sant’Agostino. Nel mio piccolissimo ho visto uno spunto di riflessione sul tema dell’ebook, a partire da questa affermazione:

Un capitolo di Schopenhauer non è la carta della tipografia di Lipsia, né la stampa, la delicatezza e il filettato dei caratteri gotici, né l’enumerazione dei suoni che lo compongono, e nemmeno l’opinione che abbiamo di lui.

Borges cita questo ragionamento per controbatterlo. Lo chiama insieme ad altri esempio o sofisma di buona volontà che può esortarci a tollerare la tesi platonica, da lui riassunta in questo modo:

Gli individui e le cose esistono in quanto partecipano della specie che li include, che è la loro realtà permanente.

Vengono infine forniti rapidamente argomenti che negano appunto la tesi platonica suddetta, comprendenti il riserbo del suo inventore sul modo in cui le cose partecipano delle forme universali.

A costo di apparire blasfemo o colpevole di lesa maestà letteraria, tutto torna: gli editori come nuovi platonici, alla ricerca del modo di dare nuova forma concreta a oggetti, i libri, sempre meno materiali; i lettori disposti a fare a meno della stampa, ma – lo sappiano o meno – desiderosi di delicatezza e filettato, cioè di tipografia eccellente; la difficoltà sovrumana di realizzare questo obiettivo nell’attuale babele di standard e di apparecchi, primi fra tutti gli specializzati Kindle di Amazon, tristemente tuttora progettati sul principio della resa degli ebook in base a un comune denominatore veramente minimo, inadeguato.

Resto convinto della premessa primaria: senza narrazione non c’è libro che tenga. Il passo seguente, nient’affatto secondario, è riuscire a passare dalla forma universale alle cose. L’ebook, tra competenze, hardware e comitati, è tuttora troppo platonico per essere reale.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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