Favorite dalla crescita globale degli investimenti, le società del settore biotecnologico si trovano nella posizione ottimale per cavalcare l’onda della ripresa economica
Questo, in sintesi, quanto emerge da Beyond Borders, il primo report internazionale sulle biotecnologie realizzato da Ernst & Young. Corredato da analisi, commenti di esperti e dati relativi ai mercati statunitense, europeo, canadese e asiatico, lo studio di Ernst & Young dipinge un settore in costante fermento ed espansione, pronto a cogliere le nuove opportunità di successo.
Secondo Beyond Borders, il settore delle biotecnologie conta oggi complessivamente 4.284 aziende, delle quali 622 pubbliche e 3.662 private, in 25 Paesi. Nel 2001 le società pubbliche hanno generato un fatturato di 35 miliardi di dollari, hanno investito 16 miliardi di dollari nella
ricerca e sviluppo e hanno dato lavoro a più di 188.000 addetti.
Se il 72% del fatturato generato dalle società quotate è concentrato negli Stati Uniti, l’affermazione delle biotecnologie in Europa, Canada e nell’area Asia/Pacifico, alimentata principalmente dal passaggio di nuove e interessanti tecnologie dai laboratori di ricerca alle aziende private, ha accresciuto sensibilmente il numero di operatori all’interno di questo settore. Entro il 2005 il mercato delle biotecnologie in Europa è destinato a raddoppiare i valori attuali, superando il tetto dei 100 miliardi di dollari. Una crescita tale spinge sia le aziende che gli
investitori a uscire dai confini nazionali alla ricerca di nuovi mercati da conquistare, di tecnologie promettenti da sviluppare e di personale di talento da assumere.
Nel 2001 gli investimenti effettuati nel settore delle biotecnologie sono stati pari a circa 8 miliardi di dollari, mentre le realtà europee hanno raccolto oltre 2 miliardi di dollari e le aziende canadesi approssimativamente 900 milioni di dollari. Nello stesso periodo, l’indice Amex Biotech Stock si è mantenuto su livelli sostanzialmente invariati ma largamente superiori al Nasdaq (-15%) e al S&P 500 (-10%).
Dal report di Ernst & Young emerge inoltre che la forte crescita registrata nel 2001 dal settore delle biotecnologie è stata alimentata da consistenti immissioni di capitali di rischio a livello nazionale e internazionale. Tali investimenti hanno contribuito a compensare la flessione verificatasi nella raccolta di capitali sul mercato azionario tramite IPO (Initial Public Offering), che nel 2001, tra Europa e Stati Uniti, ammontava a soli 383 milioni di dollari rispetto agli oltre 8 miliardi di dollari totalizzati nel 2000.