Juno, noto provider tra i primi ad offrire anche accesso “for free”, ha riportato nette perdite per il 1999. I bilanci di fine anno rivelano infatti un deficit pari a 55,8 milioni di dollari per l’intero anno, e di 15,7 milioni solo per l’ultimo trimestre. Ciò pure a fronte di entrate complessive in chiara crescita, oltre il 140 per cento in più rispetto al 1998 (52 milioni per il 1999, oltre 18 milioni nell’ultimo trimestre). Un trend che conferma le enormi spese, soprattutto di marketing, cui vanno soggetti particolarmente i fornitori di servizi più o meno gratuiti.
Nel frattempo la base di abbonati paganti ai servizi “premium” di Juno ha toccato quota 550.000 al 31 dicembre scorso. Anche in questo caso, la crescita è stata netta: oltre il doppio rispetto ai 270.000 registrati a metà anno. Complessivamente, tra utenti paganti e gratuiti, nell’ultimo trimestre dello scorso anno i servizi di Juno sono stati usati da quasi tre milioni di navigatori. Rispetto al valore dei titoli in borsa, questi dati di fine anno hanno avuto scarsa conseguenza, imponendo una perdita minima per ogni quota azionaria (0.45 dollari).