In Francia si sta preparando l’edizione 2001 dei Big Brother Awards, la manifestazione che assegna “premi” a chi si è particolarmente distinto per attacchi alla privacy degli utenti Internet.
Per le nomination vengono raccolte le indicazioni degli internauti, che possono sbizzarrirsi indicando chi secondo loro e meritevole del premio suddiviso in categorie: amministrazioni, imprese, prodotti e reti, località e Premio speciale della Giuria “per l’insieme dell’opera…”.
Purtroppo, esiste un solo criterio di scelta: i candidati devono essere domiciliati in Francia o agire dalla Francia.
Più fortunati saranno gli utenti tedeschi, svizzeri e austriaci, visto che per loro è prevista un’edizione locale.
Le proposte dovranno essere sottoposte via posta elettronica indicando il nome del candidato, l’indirizzo, il campo di attività, la o le categorie e un episodio caratterizzante.
Quest’ultima indicazione, infatti, servirà per spiegare le ragioni per le quali il candidato dovrebbe ricevere “l’ambito” Big Brother Award.
Questo premio e l’organizzazione francese sono una filiale del più importante Privacy International (PI) un gruppo per i diritti umani formato nel 1990, con il compito di sorvegliare e braccare governi e corporation.
L’associazione non a fine di lucro ha sede a Londra e un ufficio nella città di Washington.
Anche questa organizzazione ha sollevato dubbi e preoccupazioni sulle misure restrittive che molti governi si apprestano a rendere operative, dopo i terribili eventi di New York e Washington.
In particolare sul Anti-terrorism Act of 2001, approvato dal Congresso americano, contro il quale l’organizzazione inglese ha radunato in una coalizione 150 gruppi per convincere i legislatori americani a riconsiderare la legge.