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Attenzione al banner scorretto

14 Settembre 1999

Attenzione al banner scorretto

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Un banner pubblicitario che imita un messaggio di errore è un'idea geniale o solo una scorrettezza nei confronti dell'utente?

Prendetevela pure con me dandomi del moralista. Questa volta esecro un banner, che mi ha colpito al plesso solare qualche tempo fa, trovandolo su Altavista, e che ha da poco ripreso a colpirmi su vari siti italiani.

Potete vedere qui sopra l’oggetto immondo (non linkato e privo del logo della ditta che l’ha usato, perché non voglio fare pubblicità a chi ha avuto la disgrazia di inventarlo): una finestrina da “errore di Windows”, regolamentare sfondo grigetto, regolamentare testatina blu, regolamentare crocetta bianca in campo rosso in alto a sinistra, quasi regolamentare scritta “Errore di navigazione” sulla testatina blu.

Sotto, il logo (nell’originale, poco comprensibile) e i regolamentari pulsanti “Riprova” e “Annulla”. Tutto quasi vero, salvo una scritta “impossibile non approfittarne” sopra ai bottoni, ma ci va un occhio allenato per rendersene conto.

La reazione ovvia (e attesa) è un click su “riprova” o “annulla”: ahinoi, ovunque si clicchi si attiva il link verso il sito dell’inserzionista, che in questo modo guadagna un pregiatissimo “click trough”.

Il cosiddetto creativo che ha inventato il banner (chissà con quanti sforzi) mirava sicuramente a navigatori non troppo smaliziati, che credessero fosse un vero messaggio di errore e (santa ingenuità) cliccassero intimoriti. Sono certo che costui si chiama Pierino. È quello di “Pierino e il lupo”, quello che gridava “al lupo al lupo” per vedere di nascosto l’effetto che fa, come direbbe Jannacci. Uno spiritosone, un furbacchione, cioè un imbecille, come ci insegnano fin dall’asilo.

Pierino vuole evidentemente essere ad ogni costo “attenzionale”, orrido termine del gergo pubblicitario. Non si rende conto che usare un messaggio di errore di Windows per costruire un banner è come mettere un fazzoletto bianco fuori dal finestrino della macchina e suonare il clacson a distesa, così tutti gli altri (sottinteso: fessi) pensano che si abbia un ferito a bordo e danno strada. Ho messo il fazzoletto fuori, suonato il clacson e sono arrivato prima che la pasta fosse scotta. Sai le risate. Ho messo un messaggio di errore e tutti hanno fatto click. Sai le risate. La prossima volta metto su un bel messaggio “Attenzione! C’è un virus su questo hard disk” con un bel pulsante “rimuovi”, e tutti faranno click. Sai le risate.

Modesta richiesta ai clienti di questo cosiddetto creativo: lasciatelo ridere da solo.

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