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Arriva la nuova versione della Mappa degli Hot-Spot Pubblici in Italia

13 Maggio 2004

Arriva la nuova versione della Mappa degli Hot-Spot Pubblici in Italia

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Interessanti informazioni si possono ricavare dall'esame della nuova mappa completa dei punti di accesso Wi-Fi pubblici in Italia. La mappa viene allegata al numero di maggio della rivista Wireless, che sarà distribuita a tutti i partecipanti al Public WLAN Forum, il prossimo 20 maggio presso il Centro Congressi Milanofiori

La prima, importante notizia è che sono 240 i punti in attivazione, alcuni dei quali potrebbero già essere online a circa un mese dal completamento della conta. A breve quindi gli hot-spot attivi supereranno di slancio le 1000 unità, una performance tutto sommato lusinghiera a 12 mesi dal lancio commerciale dei servizi Wi-Fi nel nostro Paese.

La seconda è che l’andamento delle attivazioni non è lineare. La Campania, per esempio, scende in sei mesi da 77 punti a soli 42, la città di Bologna passa da 24 a 22 hot-spot. Calo di interesse per il Wi-Fi all’ombra del Vesuvio e di San Petronio? Forse no. C’è da notare un fattore che, almeno per la Campania, potrebbe essere rivelatore: la prima rilevazione era stata terminata nel settembre del 2003, mentre la seconda tra febbraio e marzo del 2004. La prima quindi comprende i mesi estivi. Vista l’estrema semplicità di installazione e attivazione, ma anche di disattivazione e rimozione, di un hot-spot, è probabile che in una regione turistica come la Campania sia forte la presenza di punti ad attivazione periodica, che seguono il flusso turistico.

Se questa spiegazione è corretta, c’è da attendersi che il numero degli hot-spot in Italia possa seguire sempre, almeno a livello regionale, un andamento oscillante su base stagionale. Sarebbe un’ulteriore conferma della natura “nuova” del modello di diffusione delle telecomunicazioni basate su tecnologia Wi-Fi, come già rilevato da Wireless: hot-spot fissi di tipo tradizionale ma anche aree broadband on-demand, temporanee, slegate dall’infrastruttura di comunicazione terrestre grazie all’uso di collegamenti satellitari bidirezionali a basso costo e create per seguire le esigenze di business delle location che le ospitano. Una realtà che i gestori dovranno attrezzarsi a sfruttare con flessibilità e prontezza.

Anche nella nuova edizione della mappa di Wireless, la Lombardia è la regione con la maggiore concentrazione di punti di accesso “senza fili”. Anzi, con 195 località, 134 solo a Milano e provincia, allunga rispetto al Lazio, che si ferma a 109 punti, di cui 106 solo a Roma. Il predominio di Roma nel Lazio è molto più marcato oggi di sei mesi fa, le altre province laziali hanno perso complessivamente sei punti, forse per un fenomeno simile a quello campano.

Oltre alla crescita della Sicilia, terza con 80 punti (la maggior parte collocati intorno all’Etna), sono da registrare il recupero del Piemonte, passato da 20 a 55 punti, grazie soprattutto al più che raddoppio di Torino, e l’effetto che un progetto come il VINCES ha sulla dotazione della Valle d’Aosta, che passa a 1 a 8 punti.

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