Oggi, malgrado non si sia ancora calmata l’euforia per l’uscita di Windows XP, in casa Microsoft staranno nuovamente con le dita incrociate e il batticuore: viene lanciata ufficialmente sul mercato americano la Xbox.
La console, che sarà lanciata il 22 febbraio in Giappone e il 14 marzo in Europa, costituisce una nuova avventura per un’azienda che fino a ieri centrava tutto il suo sviluppo sul personal computer.
Non solo. Questa volta il salto è stato passare dal settore “immateriale” del software a quello, ben più “pesante” dell’hardware, un settore (come spiegano gli indici economici) a basso margine di utile.
Aggredire un mercato nuovo e prendere spazio alla concorrenza (e che concorrenza, tra Sony e Nintendo) vuol dire attuare politiche di prezzo, appunto, aggressive.
La Xbox fabbricata dal gruppo Flextronics in Messico verrà venduta a 299 dollari negli Stati Uniti, meno di quanto costi in realtà.
Un dato che ha fatto dire alla Morgan Stanley (e che abbiamo riportato in questa rubrica) che l’azienda americana perderà fino a un miliardo di dollari entro il 2004.
Una strategia dove “il gruppo perderà soldi sulla vendita delle console, prima di guadagnare a lungo termine sui software dei giochi”, come spiega Mary Meeker, analista di Morgan Stanley.
Dunque, saranno gli alti margini sui giochi che permetteranno a Microsoft di compensare i costi legati alla messa a punto e al lancio della console, con una campagna pubblicitaria che toccherà i 500 milioni di dollari.
Dollaroni ampiamente ammortizzati da un tesoro accumulato negli anni di 30 miliardi di dollari, che compenseranno ampiamente il rischio finanziario della Xbox, anche in vista dell’accordo amichevole raggiunto con il governo americano sulla questione del comportamento anticoncorrenziale.
Veniamo, così, alle doti tecniche del nuovo gioiello di casa Microsoft.
La Xbox avrà la potenza di un Pc e sarà concorrenziale alla PlayStation 2 e al GameCube della Nintendo, che uscirà tra poco sul mercato.
Il processore è un 733 Mhz che piloterà un hard disk da 8 Gb, un lettore DVD e una connessione a larga banda per Internet, che permetterà di giocare online con molti giocatori anche a distanza.
Obiettivo è quello di far diventare la Xbox uno dei tre grandi pilastri del passatempo digitale della famiglia tipo, insieme alla tv interattiva e al personal computer.
Le console rappresentano un mercato mondiale di 18 miliardi di dollari (tra hardware e software di gioco), che raggiungerà nel 2006 i 32 miliardi di dollari, secondo dati Informa Media.
Dubbi, però, esistono anche sulla “qualità” dei giochi che gireranno sulla Xbox.
I concorrenti giapponesi sono da dieci anni i maestri nell’arte della fantasia e dell’avventura in 3D, mentre Microsoft dovrà adattarsi a una cultura e una mentalità agli antipodi rispetto alla sua.
Spiega Peter Moore, presidente per l’America della giapponese Sega, uno dei fornitori di giochi per la console: “Questa industria ha a che fare con l’emozione e Hollywood con la perfezione tecnica. Bisogna chiedersi se Microsoft ha ben compreso questo”.
Microsoft infatti, oltre a Sega ha chiesto aiuto alla Electronics Arts, alla LucasArts e alla francese Infogrames.