La biometria non è sempre una scienza esatta. Alcune tecniche di riconoscimento facciale assistito, mediante computer, sono facilmente ingannate dai criminali.
Baffi o barba finti, trucco, occhiali da sole, tutti mezzi utili per sfuggire al servizio di sicurezza.
Secondo il sito Internet della rivista britannica “Nature“, un gruppo di ricercatori dell’università Stony Brook di New York pensa di aver trovato la soluzione.
Hanno sviluppato, infatti, un software in grado di identificare una persona a partire da un’analisi molto accurata della posizione di una serie di rughe minuscole presenti sul viso.
Si tratta di fare due foto di un soggetto a cui si chiede di sorridere. Un computer si incarica di comparare, tra le due immagini, i movimenti di pelle attorno alla bocca del soggetto. I dati raccolti permettono di produrre una descrizione del viso. Quest’ultima è illustrata da piccole frecce che servono a indicare i movimenti di pelle rilevati durante il sorriso. Questi movimenti corrispondono, a loro volta, ai cambiamenti di posizione di alcuni muscoli situati sotto la pelle.
Il programma, messo a punto dagli scienziati newyorkesi, è ancora in fase sperimentale. È già stato testato con successo da quattro membri del gruppo di ricerca di Stony Brook e sarà presto provato su un campione di una trentina di persone.