Per la prima volta i consumatori possono finalmente decidere se comprare o meno un prodotto con questa nuovissima tecnologia. Ad aprire il mercato del “Dente blu” sono state Nokia ed Alcatel, aziende leader nel settore della telefonia cellulare. Tra le caratteristiche di questi nuovi apparecchi troveremo la sigla “BT”, cioè Bluetooth, appunto.
Il nome Bluetooth proviene dal cognome di un re vichingo che unificò la Danimarca e la Norvegia. E proprio per questo motivo la nuova tecnologia ha assunto questo nome, perché permetterà di unificare tutti i componenti hardware senza più l’intralcio dei cavi.
Nokia e tutte le altre case produttrici metteranno al più presto sul mercato una scheda BT per poter far comunicare “wireless” un portatile con tutte le innumerevoli periferiche. Seguiranno successivamente tutti gli altri accessori. Sarà quindi utile iniziare a conoscere questa tecnologia che offrirà tutte le comodità necessarie ad un utente che non vuole avere più niente a che fare con i fili.
Grazie al Connectivity Pack, Nokia darà la possibilità di trasformare il modello 6210 in un nuovissimo telefonino Bluetooth. Sarà possibile quindi far comunicare un Personal Computer con il cellulare, trasformandolo in un vero e proprio modem GSM, in grado di connettersi anche fino a 10 metri di distanza. Il Nokia Connectivity Pack sarà disponibile in Europa e Asia nel primo trimestre 2001.
Tra pochi mesi Alcatel inizierà a produrre i primi cellulari, PDA e microcomputer dotati di tecnologia BT. Sono già in commercio solo alcune stampanti e agende elettroniche.
Qualche anno fa la soluzione ai problemi di comunicazione tra i componenti hardware sembrava essere la porta infrarossi. Ma a causa della sua lentezza nel trasferimento dei dati e dalle limitazioni in termini di distanza è stata sostituita dal Bluetooth. Per chi era abituato alle solite incompatibilità causate dalle diverse marche dei componenti, adesso potrà dormire sonni tranquilli: con il Bluetooth è, infatti, possibile rendere perfettamente compatibili tra di loro periferiche e sistemi operativi diversi. Non solo: gli apparecchi Bluetooth formeranno tra di loro una sorta di rete locale senza dover configurare nulla. I dispositivi si riconosceranno a vicenda e permetteranno all’utente una comunicazione più dinamica. Ad esempio: se stiamo usando la nostra agenda elettronica dotata di tecnologia Bluetooth e ci troviamo in prossimità di un centro informazioni per turisti, potremo ottenere informazioni circa l’orario dei mezzi pubblici o perfino l’elenco degli alberghi della città in cui ci troviamo.
La limitazione di Bluetooth è nei suoi costi. Il prezzo dei chip, infatti, si aggira intorno a 50 dollari. Ma secondo le previsioni di mercato, entro il 2004, dovrebbe scendere fino a 5 dollari. L’ultima versione del Bluetooth, la 1.1, offre nuove potenzialità. Intanto la velocità non è più di 460Kbps, ma 721Kbps. Sono stati corretti anche alcuni bug che impedivano il corretto funzionamento del dispositivo.
Secondo i tecnici della SIG, il Bluetooth Special Interest Group, gli apparecchi dotati di questa tecnologia potranno essere semplicemente aggiornati tramite un firmware, e non upgradando fisicamente i chip. Alcuni esperti sostengono che Bluetooth, a causa delle molteplici difficoltà nello sviluppo, raggiungerà il mercato di massa più tardi del previsto.