Vorrei avere un euro per ogni volta che, navigando su iPad, ho trovato una pagina web oscurata dalla scritta Questo sito ha un’app! Vuoi scaricarla? Potrei comprarmi un flacone grande di Maalox con cui calmare il mio mal di stomaco.
È proverbialmente noto che una <img> vale mille <span lang=”it-IT”> quindi permettetemi di ripubblicare in questo spazio una vignetta dell’incommensurabile strip xkcd.
Qualcuno penserà che sto emulando Cicero pro domo sua e scrivendo a tutto mio vantaggio. Il sottoscritto di mestiere sviluppa siti web, non app, quindi adesso prova a convincere il mondo a fare meno app e più siti. Macché, non è questo il punto.
Se la vostra azienda, ente, associazione, organizzazione, circolo del bridge, famiglia di malaffare ha modo di profittare dall’esistenza di un’app, correte a farvene fare una con la mia (insignificante) benedizione. Il punto è un altro: se (e solo se) la vostra app si tradurrà in una copia conforme del sito, ovvero offrirà esattamente i medesimi contenuti, sappiate che dovrete svilupparla almeno due volte (per iOS e per Android) in almeno due varianti (per tablet e per smartphone). Alla fine di tutta questa fatica sprofonderà al milionesimo posto negli app store che notoriamente hanno un importante problema di visibilità per tutte le app che non sono di qualità mondiale.
Non sto dicendo date quei soldi a me, ché vi amplio il sito. Sto dicendo gettateli in vino e donnacce e ne avrete maggior soddisfazione.