Nell’orgia di novità che avviluppa il mondo dell’informatica, ogni tanto capita di compiere errori. Ma è saggio colui che sa ammettere i propri sbagli e ritornare sui propri passi. Così accade che Apple dichiara la morte di Mac OS 9 e poi ci ripensa, con gran sollievo dei suoi utilizzatori.
Bisogna dire che nella vicenda hanno pesato, e non poco, le pressioni dei clienti Apple che rischiavano di non poter più utilizzare software che girano esclusivamente sotto la versione 9 e non hanno ancora le routine di aggiornamento a Mac OS X.
Dunque, la vecchia versione sopravviverà oltre la data fatidica del primo gennaio 2003, giorno fissato per la sua “esecuzione”. Come un condannato a morte che si rispetti è stata l’opinione pubblica a salvargli il collo e vivrà fianco a fianco con la nuova Mac OS X, il nuovo sistema operativo che funziona con un cuore Unix e che doveva essere l’unico ad essere offerto sulle nuove macchine vendute dal 2003.
Ma, dicevamo, dal settore della formazione a quello della grafica professionale (entrambi vedono Apple come leader) si è alzata la voce di richiesta di grazia, perché possano continuare ad utilizzare il vecchio sistema operativo anche acquistando una nuova stazione Mac.
Alcune delle applicazioni più importanti nel mondo dell’educational e della grafica professionale, infatti, funzionano solo con la versione 9 del sistema operativo.
Molti grafici, ad esempio, si sono subito preoccupati per non poter più utilizzare una delle pietre miliari nel loro lavoro: Quark Xpress.
Questo software è il software di referenza per l’editoria e non esiste il software che permette di adattarlo al sistema operativo Mac OS X, in ritardo da più di un anno.
Voci, poi, dicono che Quark non sarà in grado di offrire l’attesa nuova release neanche per il prossimo MacWorld.
Con questo passo indietro, i professionisti della grafica e dell’editoria potranno continuare ad utilizzare il vecchio sistema operativo e il loro prezioso software anche su macchine Apple nuove nel 2003.