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AOL rinuncia all’ADSL e si dedica ai servizi

03 Marzo 2004

AOL rinuncia all’ADSL e si dedica ai servizi

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Vittima dell'assenza di concorrenza sul mercato americano dell'ADSL, AOL abbandona l'accesso Internet per concentrarsi sulla vendita di contenuti e servizi

Dopo MSN, è ora la volta di AOL di abbandonare la vendita di ADSL negli Stati Uniti. Il fallimento del provider è, soprattutto, quello di una regolamentazione che non ha mantenuto le promesse.

Nonostante l’entrata in vigore, nel 1996, del Telecommunication Act, legge sulla deregolamentazione, la ripartizione della rete locale non esiste realmente. Infatti, gli operatori regionali di telecomunicazioni (RBOCs), Cingular, SBC o Verizon, hanno sempre il monopolio dell’accesso Internet a banda larga.

Peggio ancora, la crisi che ha riguardato in quest’ultimi anni il settore delle telecomunicazioni, ha definitivamente cancellato le labili speranze di vedere arrivare nuovi concorrenti sul mercato.

E non è che non ci abbiano provato. Ma con un costo di 55 dollari al mese, cioè più di 20 dollari rispetto a quello praticato dagli operatori regionali, il primo provider Internet americano aveva poca possibilità di sedurre la sua base di 20 milioni di utenti ancora collegati tramite modem. Una situazione, questa, che non esiste in Europa, dove le tariffe ADSL di AOL sono invece competitive.

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